Biometano da FORSU: l’esempio di Sesa Este e un nuovo impianto di distribuzione

Il completamento del quadro normativo sul biometano nel nostro paese, apre davvero interessanti prospettive, sia per quello prodotto in ambito agricolo, con il grande lavoro svolto in questi anni dal CIB (Consorzio Italiano Biogas), sia per quello che sta svolgendo il CIC (Consorzio Italiano Compostatori) in un settore con ancora grandi margini di espansione come quello della valorizzazione della componete organica dei rifiuti.

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Proprio in quest’ultimo settore una della aziende di riferimento a livello nazionale nel contesto del CIC è indubbiamente Sesa Este Spa,  protagonista con i propri mezzi e le proprie testimonianze aziendali anche ad Ecofuturo 2018.  Un caso aziendale inserito in un’azione alla quale il CIC sta lavorando sodo dal 2015, finalizzato alla realizzazione di un programma legato al Marchio Biometano Fertile ottenuto attraverso la digestione anaerobica dell’umido dal quale si ottiene il biogas e, successivamente biometano, attraverso un processo di purificazione.

Attualmente sono circa 326 gli impianti operativi in questo ambito in Italia, dei quali 274 si occupano di compostaggio e 52 producono biometano, con quello di Sesa Este Spa, che è uno dei più efficienti di questi ultimi, autentico esempio di economia circolare, dal momento che produce energia elettrica e termica necessarie per il funzionamento dell’impianti, biometano, acqua e fertilizzante partendo dai rifiuti che arrivano al proprio impianto di trattamento.

I rifiuti, giunti in una apposita area dell’impianto subiscono una prima divisione tra quelli che possono essere avviati a digestione anaerobica e quelli solidi, con i primi, definiti pompabili, che con il processo di digestione anaerobica producono biogas, dal quale, a loro volta, derivano energia elettrica o termica e biometano. Il digestato prodotto dal processo di digestione anaerobica viene deumidificato per ricavarne acqua per il raffreddamento dei macchinari di processo, mentre dalla parte solida dei rifiuti dopo un doppio processo di biossidazione si ottiene il fertilizzante.

Alcuni riferimenti interessanti per gli amanti delle statistiche sull’impianto di Sesa Este  riguardano il fatto che ad alimentare l’impianto di cogenerazione è un motore 20 cilindri da 61.000 cm3 da 1.416 kWe. Passando agli aspetti prettamente economici legati al processo dell’impianto si evidenzia come, con 70 kg di scarti di cucina si possono ottenere 9 m3 di biogas, che si trasformano in 4 kg di biometano, corrispondenti ad un quantitativo sufficiente a garantire 100 km di percorrenza di un’auto alimentata con questo carburante. Spostando il parallelismo sulle auto elettriche, sono necessari 150 kg di rifiuti organici per ricavare l’energia sufficiente a coprire una distanza di 100 km.

Rimanendo in Veneto, regione davvero vivace in questo contesto, da segnalare l’inaugurazione dello scroso 14 settembre, di un impianto di distribuzione di biometano che alimenterà l’intera flotta della società di raccolta di rifiuti urbani Savno, operativa in 44 comuni della provincia di Treviso.

In questo caso il biometano potrà coprire più dell’80% dei km percorsi dai 120 mezzi utilizzati per la raccolta dell’organico stesso, pari a circa 1 milione e  110 mila km l’anno. Si tratta di un risparmio di acquisto di carburante superiore ai 300mila euro annui, con un risparmio di circa 10 tonnellate annue evitate di CO2 mentre a livello ambientale si stimano per ogni mezzo, rispetto ad un veicolo analogo con trazione a gasolio.

Dopo una prima fase di avvio, è previsto che il pieno di biometano potrà essere erogato ad altri mezzi pubblici e anche ai veicoli privati.

Un impianto di distribuzione di grande importanza quello di Vittorio Veneto, testimoniata anche dalla presenza alla inaugurazione di Stefano Ciafani, presidente di Legambiente, secondo il quale”Il Nordest è l’eden dell’economia circolare, quanto si fa qui non riesce in altri paesi, neanche nel nord Europa. Utilizzare il biometano per ridurre l’impatto ambientale nella filiera della movimentazione dei rifiuti è quel gradino in più che permette a un territorio già virtuoso di avere una prestazione ambientale avanzata“.

Parole di elogio anche da parte del governatore della Regione Veneto Luca Zaia, che ha tagliato il nastro dell’impianto, secondo il quale “Il camion che va a raccogliere il rifiuto verde dal quale si ottiene poi il carburante con cui andare ancora a raccogliere i rifiuti: un’eccellenza. La Regione è pronta a sostenere la diffusione di questo modello in tutto il territorio“.

Sauro Secci 

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