Biomateriali: l’economia circolare avanza ancora con pannelli da bucce di patata

Il sempre più stupefacente ambito dell’economia circolare è capace ogni giorno di fornire nuovi spunti per la valorizzazione degli scarti organici, legato in questo caso ad uno degli ortaggi più popolari e di larga diffusione come la patata, dalle cui bucce si ottengono fibre e leganti naturali che, pressati a caldo, danno origine a pannelli biodegradabili Chip [s] Board®

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Ancora una volta è il riciclo alimentare che fornisce un nuovo spunto di recupero nel sempre più ampio contesto dei nuovi biomateriali. Ecco un progetto che viene dalla Gran Bretagna, dove i designer Rowan Minkley e Robert Nicoll hanno impiegato le bucce di patata per determinare una alternativa sostenibile a prodotti monouso contenenti resine come gli MDF (Medium-density fibreboard, cioè “pannello di fibra a media densità”). Si tratta di un progetto supportato anche dallo scienziato ricercatore Greg Cooper, che ha dato origine a un nuovo materiale ecocompatibile, denominato Chip [s] Board, biodegradabile e a basso impatto ambientale.

Un prodotto che può trovare grande applicazione nel design e nell’arredamento, il quale, in base a quanto riportato sul sito del progetto, a differenza dei prodotti MDF a base di resine, non contiene quel killer silenzioso come la formaldeide (vedi post “Formaldeide: silenzioso killer indoor“) oramai da decenni nelle abitazioni di tutto il mondo o altre sostanze chimiche tossiche.

Un progetto che si colloca tra le più moderne metodologie di upcycling, in un settore, come quello dei manufatti dove i più diffusi pannelli MDF rappresentano la classe di pannelli in fibra più diffusa nella fabbricazione di arredi per interni e che essendo questo ultimi realizzati da un derivato del legno e in molti casi, attraverso un metodo di produzione a secco, richiedono l’uso di resine termoplastiche ureiche o fenoliche per aiutarli a tenere assieme le fibre. Sono proprio questi stessi elementi che compromettono per gli MDF il processo di riciclo e per questo tali vecchi pannelli sono prevalentemente destinati all’incenerimento, con solo il settore dell’arredo britannico che ogni anno ne deve distruggere circa 140mila tonnellate l’anno.

A seguire un breve video che illustra in 60 secondi la filosofia del nuovo materiale  Chip [s] Board®

Sauro Secci 

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