Bangkok: un monaco e un “ippopotamo” alleati contro la plastica

Una bella storia di impegno ecologista arriva da Bangkok tramite un reportage del quotidiano britannico The Guardian di cui vi riportiamo alcuni estratti.

(…) Quando era un monaco novizio negli anni ’80, Phra Mahapranom Dhammalangkaro racconta che vedeva i bambini giocare nel fiume Chao Praya di Bangkok e la gente prendere manciate d’acqua per bere. Ma quando è diventato abate del Wat Chak Daeng, più di 25 anni dopo, quelle immagini bucoliche appartenevano al passato. Al contrario, quando è arrivato al tempio, che ha 240 anni, si è rattristato alla vista del fiume sporco e dei terreni fatiscenti che lo circondano.

Dhammalangkaro si rese conto che se non si fosse fatto nulla, la situazione non avrebbe fatto altro che peggiorare. Ha costruito un centro di riciclaggio nel terreno del tempio, che si è evoluto dalla raccolta di una manciata di bottiglie al riutilizzo di 300 tonnellate di plastica all’anno. Il suo problema più grave restava però l’impossibilità di pulire il fiume direttamente.

Bangkok

In seguito ha incontrato Tom Peacock-Nazil, amministratore delegato di Seven Clean Seas, un’organizzazione che si occupa di trovare soluzioni all’inquinamento da plastica. E questo luglio i due uomini hanno lanciato Hippo, una barca a energia solare che mira a rimuovere 1,4 milioni di chili di plastica all’anno dal corso d’acqua più trafficato di Bangkok.

(…) Il fiume Chao Phraya è il più grande corso d’acqua che attraversa la Thailandia centrale. Si estende per oltre 230 miglia dalla provincia settentrionale di Nakhon Sawan al Golfo di Thailandia e ospita specie in pericolo di estinzione come il pesce tigre siamese, il barbo gigante e il locale pesce gatto gigante.

Per Bangkok, è un’arteria per la rete di autobus fluviali, traghetti e barche di legno. Ma non trasporta solo persone. Secondo una ricerca dell’organizzazione no-profit Ocean Cleanup di Rotterdam, il fiume Chao Praya trasporta ogni anno 4.000 tonnellate di rifiuti plastici verso il mare.

(…) Il design dell’Hippo è semplice ed efficace. Un braccio della nave convoglia la plastica galleggiante dal fiume a un nastro trasportatore alimentato a energia solare. Quest’ultimo trasporta i rifiuti fuori dall’acqua e li deposita in un cassonetto collocato sotto il tetto dell’imbarcazione.

La massa aggrovigliata di contenitori per alimenti, bottiglie e sacchetti di plastica viene poi selezionata a mano e riciclata nell’impianto del tempio.

(…) Secondo il Dipartimento per il Controllo dell’Inquinamento, la Thailandia punta a riciclare tutta la plastica entro il 2027, rispetto all’attuale 37%. La plastica che non può essere riciclata viene utilizzata, ove possibile, come combustibile derivato dai rifiuti.

(…) Finora le sponsorizzazioni hanno contribuito a coprire i costi di gestione dell’Hippo. Per il futuro le spese e la manutenzione saranno pagate con “crediti di plastica”, che le aziende possono utilizzare per compensare le proprie emissioni inquinanti.

A Wat Chak Daeng, parte della plastica viene inviata a una fabbrica per essere trasformata in tessuto. Il tessuto viene poi cucito dalle sarte volontarie del tempio per realizzare abiti color zafferano per i monaci, oltre a coperte e borse.

(…) L’ “Hippo” ha creato l’ultimo anello dell’economia circolare di Wat Chak Daeng. Ora l’obiettivo del team è costruire altri Hippos per intervenire su altri fiumi inquinati in Thailandia e nel sud-est asiatico.

Peacock-Nazil afferma che intervenire solo sui fiumi non è la soluzione. “Dobbiamo lavorare a terra e nelle comunità fluviali per assicurarci che dispongano delle infrastrutture necessarie per evitare che la plastica si disperda nell’ambiente”.

Seven Clean Seas, oltre a estendere il suo raggio d’azione a Bangkok, prevede di creare programmi educativi a livello locale e vorrebbe proporre l’Hippo come laboratorio galleggiante per le università (…)

Leggi l’articolo completo (in inglese) su The Guardian

Riguarda la registrazione video della sessione di Ecofuturo Festival 2024 “Addio alla Plastica & Gestione Ecologica dei Rifiuti Sanitari” Link

https://ecquologia.com/degradazione-della-plastica-con-batteri-del-suolo/

Redazione

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