Anniversario “Dieselgate”: ma i veicoli diesel sporchi circolanti aumentano

Sono passati tre anni da quel 18 settembre del 2015, quando l’Agenzia ambientale statunitense (EPA) accusava pubblicamente il Gruppo Volkswagen di aver installato a bordo dei suoi veicoli diesel un software per falsare i dati sulle emissioni di ossido di azoto (NOx). Uno scandalo che coinvolse ben 11 milioni di veicoli venduti a livello mondiale con il dispositivo fraudolento, che ha portato alla luce tutta una serie di pratiche “legali” impiegate dall’industria automobilistica in generale per falsare i test sulle emissioni.

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Uno scandalo che ha lasciato il segno, con il prezzo del gasolio alla pompa che sta gradualmente recuperando su quello della benzina e con le vendite dei veicoli diesel che hanno iniziato a calare, grazie ai diversi divieti pianificati a livello europeo. Nel nostro paese le vendite da gennaio a maggio 2018 hanno fatto registrare una diminuzione del 4,2 per cento.

A fare da contraltare a questo quadro, apparentemente di svolta, il settore del diesel si presenta oggi più in forma delle previsioni, dal momento che sono ancora 43 milioni le auto e furgoni “sporchi” che circolano sulle strade europee, con emissioni di NOx fino a tre volte superiori rispetto agli standard comunitari. Si tratta di una cifra davvero rilevante, riferita soltanto ai veicoli “recenti”, ossia la generazione dieselgate (standard Euro 5, in circolazione dal 2009) e la successiva (Euro 6, registrata dal 2014), senza considerare i milioni di “vecchi” diesel (Euro 4 e 3) ancora circolanti sulle strade europee.

A fornire un quadro aggiornato della situazione un’organizzazione non governativa fortemente impegnata nel settore della mobilità sostenibile come Transport & Environment che evidenzia come tale dato sia addirittura in crescita rispetto l’anno precedente. Secondo la ONG infatti, il numero di auto e furgoni diesel pesantemente inquinanti sulle nostre strade è aumentato di 5 milioni rispetto allo scorso anno. Ci sono 8,7 milioni di diesel sporchi in Francia, 8,2 milioni in Germania, 7,3 milioni nel Regno Unito, e 5,3 milioni in Italia. Molte di queste auto vengono ora esportate verso est e alla fine finiranno in Africa. Secondo T&E senza un intervento dell’Unione Europea, le auto diesel altamente inquinanti, danneggeranno la qualità dell’aria delle città di tutto il mondo ancora per molti decenni a venire.

Fonte: T&E – Transport & Environment

Come ha spiegato Florent Grelier, di T&E Dopo tre anni, è scioccante che il numero di autoveicoli diesel sporchi su strada sia oggi ancora in aumento. L’UE deve intervenire per ripulire questi mezzi e impedirne la vendita o l’uso fino a quando non saranno adeguatamente modificati. In caso contrario, continueranno a danneggiare la salute dei cittadini per i decenni a venire”.

Sono recenti gli ultimi studi che hanno dimostrato come le emissioni dei motori diesel siano responsabili di quasi 10.000 morti premature l’anno in Europa, con la metà di tale cifra imputabile ai soli dati truccati forniti dall’industria, con oltre 1000 vittime che sono italiane.

Sauro Secci

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