AERO: “Errore escludere l’eolico offshore dalle priorità VIA”

In seguito all’approvazione del decreto legge sull’Ambiente nel Consiglio dei Ministri, l’Associazione delle Energie Rinnovabili Offshore (AERO) ha espresso preoccupazione per l’esclusione dei progetti eolici offshore dalle priorità della Valutazione di Impatto Ambientale (VIA). Questa decisione, secondo AERO, rappresenta un errore strategico che potrebbe rallentare lo sviluppo di un settore cruciale per il futuro energetico del Paese.

Fulvio Mamone Capria, presidente di AERO, ha commentato: “Ci saremmo aspettati che dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (Mase) arrivasse una conferma dell’importanza dei progetti eolici offshore, soprattutto in considerazione delle dimensioni rilevanti di questi impianti, superiori ai 250 MW”. Mamone Capria ha inoltre sottolineato come i progetti fotovoltaici galleggianti con capacità superiore ai 50 MW siano stati anch’essi esclusi dai criteri di priorità nella valutazione della Commissione ministeriale VIA PNRR-PNIEC. Un fatto che rischia di compromettere non solo il settore, ma anche lo sviluppo di un’industria nazionale legata alle energie rinnovabili marine.

L’associazione evidenzia una contraddizione tra l’esclusione dei progetti eolici offshore dalle priorità della VIA e le iniziative promosse dallo stesso Mase per lo sviluppo dell’infrastruttura necessaria a questo settore. In particolare, il ministero ha già avviato il processo per la definizione di porti dedicati agli hub per l’eolico offshore e ha previsto, nel regolamento Fer2, aste dedicate a questo tipo di progetti, con una capacità complessiva di oltre 3,8 GW da assegnare entro il 2028.

Mamone Capria ha dichiarato che AERO intende sollecitare l’attenzione dei gruppi politici parlamentari per risolvere questa “svista normativa”. Secondo il presidente, gli investitori, che hanno già impegnato centinaia di milioni di euro in progetti innovativi, hanno bisogno di certezze normative per proseguire con lo sviluppo. “Con richieste di connessione a Terna per oltre 80 GW e procedimenti in corso per oltre 14 GW, è impensabile che non si colga il potenziale delle rinnovabili marine”, ha continuato Mamone Capria, ricordando che anche la realizzazione di solo il 10% delle attuali richieste permetterebbe all’Italia di coprire il 7% del fabbisogno energetico nazionale, con una significativa riduzione delle emissioni di CO2.

AERO, inoltre, sottolinea come l’eolico offshore sia fondamentale per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione previsti dall’Unione Europea, obiettivi già messi a rischio da ostacoli locali, disinformazione e dalla crescente domanda di energia. La strategia dell’associazione è chiara: promuovere un approccio sinergico tra ambientalisti, pescatori, realtà locali, imprese e il mondo della ricerca per massimizzare i benefici di questi progetti.

“La nostra missione è chiara”, ha concluso Mamone Capria, “con un potenziale di oltre 40 GW di progetti di rinnovabili marine già presentati al Mase dai nostri associati, intendiamo portare avanti la nostra visione con una collaborazione efficace. Rappresenteremo le nostre ragioni in Parlamento durante la conversione del decreto, certi che i rappresentanti politici sapranno cogliere l’importanza di dare priorità alle energie rinnovabili dal mare, con straordinarie ricadute economiche, ambientali e sociali per l’Italia”.

AERO invita quindi a una revisione del decreto affinché il settore delle rinnovabili marine possa ricevere il supporto normativo necessario per far emergere l’Italia come leader nel Mediterraneo nello sviluppo delle energie pulite.

Fonte: comunicato stampa

https://ecquologia.com/rinnovabili-italia-alla-ricerca-di-una-buona-politica/

Redazione

Articoli correlati