Addio a Maurizio Pieroni, tra i fondatori dei Verdi

Oggi vogliamo ricordare Maurizio Pieroni, tra i promotori delle primissime Liste Verdi, scomparso martedì 21 luglio.

Nei primi anni Ottanta non era stata ancora fondata la Federazione delle Liste Verdi, che nacque nel novembre 1986 a Finale Ligure, ma già si stavano formando quelle prime liste comunali che avrebbero dato vita al c.d. “Arcipelago Verde”. La Lista Verde di Senigallia fu una delle primissime, insieme a Rovereto e Viadana. Maurizio Pieroni ha poi partecipato a tutto il processo costituente che ha portato alla fondazione della Federazione delle Liste Verdi (1986) e poi dei Verdi (1990). Nel 1992 venne eletto deputato nella XI Legislatura (1992-94) e poi per due mandati venne eletto al Senato nella XII (1994-96) e nella XIII Legislatura (1996-2001).

Il ricordo di Loredana De Petris in Senato

Signor Presidente, colleghi, è con profondo dispiacere e commozione che desidero oggi ricordare in quest’Aula il senatore Maurizio Pieroni, che ci ha lasciato nella notte tra lunedì e martedì, colpito da una malattia grave e inaspettata.

Maurizio Pieroni è stato consigliere comunale nella sua città, Senigallia, negli anni Ottanta in cui diede vita ad una delle primissime liste Verdi. È stato eletto deputato sempre per i Verdi nel 1992, e poi senatore nel 1994, confermato nel 1996, nella XIII legislatura, in cui per cinque anni è stato Capogruppo dei Verdi in quest’Aula. Lo voglio ricordare proprio qui, tra questi banchi, che lo videro protagonista di tante iniziative, proposte e battaglie.

Il suo impegno ambientalista e sui diritti civili ha ispirato tutta la sua iniziativa parlamentare. Cito qui alcune delle proposte su cui lavorò moltissimo per far comprendere quanto la sua cultura ecologista fosse molto ampia e come marcasse un po’ tutto il suo lavoro. Penso, per esempio, alla proposta dell’istituzione di una Commissione d’inchiesta sulla corruzione; alle norme contro la discriminazione motivata dall’orientamento sessuale; al riordino delle fondazioni bancarie; all’istituzione di un sistema di certificazione contro il lavoro minorile; all’istituzione del garante dei diritti animali. Norme a favore dell’alfabetizzazione informatica (pensate quanto siano attuali adesso per studenti e lavoratori); per la sicurezza ambientale; la messa in sicurezza della città di Falconara Marittima.

Molte sono le iniziative che lo hanno visto protagonista in quest’Aula. Anche il suo impegno sulle riforme costituzionali fu sempre all’insegna di quella cultura ecologista che è stata la cifra del suo pensiero politico e della sua vita, perché Maurizio Pieroni è stato innanzi tutto un ecologista. Ho condiviso con lui – insieme alla senatrice Cirinnà – tanti anni di militanza verde.

Maurizio costruì una delle primissime liste Verdi a Senigallia negli anni Ottanta e grazie anche alla sua intuizione e alla sua capacità organizzativa, l’arcipelago verde che nasceva allora – fatto di tante liste e comitati che lottavano per la difesa del proprio territorio, contro le discariche abusive, contro la violenza nei confronti del territorio e del paesaggio – grazie, appunto, alla sua intuizione, insieme a molti altri diede vita alla federazione delle liste Verdi a Finale Ligure nel 1986. Quindi, è stato uno dei fondatori dei Verdi e questa è stata la caratteristica di tutta la sua militanza: militante ecologista e dirigente politico.

È stato un uomo politico colto, ironico. Il suo ecologismo non è mai stato banale o dogmatico.

Oggi, per tutti noi che discutiamo spesso in quest’Aula, la lotta ai cambiamenti climatici, il surriscaldamento globale, l’economia verde, la transizione energetica sembrano, se non scontate, comunque questioni che affrontiamo quotidianamente, ma negli anni Ottanta essere ecologisti era quasi una rarità. Avere l’intuizione dell’ecologia era di pochi, di coloro che avevano iniziato a combattere sul proprio territorio per difendere la propria città e le proprie Regioni dall’assalto del cemento, di coloro che pensavano che la chiave ecologista fosse la possibilità di trasformare questo Paese.

Abbiamo avuto vittorie insieme e abbiamo avuto anche tante sconfitte. So che lui ha guardato anche all’evoluzione della cultura ecologista, sempre con interesse in questi anni, dando il supporto come meglio poteva. È stato, quindi, importante, per la federazione e per il partito dei Verdi, il suo lavoro e il suo impegno in tanti anni. Egli era molto legato all’idea di organizzazione dal basso. Ci siamo spesso confrontati in discussioni sullo statuto, perché era ossessionato dall’idea di una partecipazione dal basso, di liste dal basso, di un’idea anche federata della soggettività politica verde.

La sua scomparsa ci ha lasciato veramente sgomenti e noi vogliamo essere vicini ai suoi cari, alle persone che gli sono state più vicine in questi anni, che non sono stati né facili e né semplici.

Gli otto anni che ha passato in quest’Aula, nelle Commissioni, hanno lasciato un segno, perché era un politico colto, intelligente e ironico. Egli ha saputo, in tutti questi anni, costruire ponti e trasversalità, perché il suo ecologismo ha sempre puntato a ottenere degli obiettivi immediati, per il bene di questo Paese e per gli obiettivi che ci eravamo posti in tutti questi anni.

Lo ricordiamo, quindi, con rimpianto e lo ricordiamo con dolore. Voglio soltanto dire, ancora una volta: grazie, Maurizio, per tutti gli anni che ci hai dato. Addio, e che la terra ti sia lieve.

Il ricordo di Alfonso Pecoraro Scanio

Maurizio Pieroni è stato uno dei fondatori delle liste Verdi. Artefice con me ed altri delle prime assemblee , una importante proprio nella sua città Senigallia , in cui riuscimmo a dare un’organizzazione nazionale ad oltre certo liste civiche ed ecologiste nate in vari comuni . Così nacquero i Verdi italiani , una realtà davvero federale nata dal basso . Con lui fummo eletti nel primo coordinamento nazionale io consigliere comunale di Salerno , lui sempre legato alla Sua Senigallia e cercammo di costruire una realtà nazionale per dare voce anche a chi non ne ha come la Natura e gli altri animali .

Con lui ci confrontavamo su regole e statuti, su ideali e obiettivi con riunioni spesso notturne sfiancanti ma sempre con passione e speranza . Poi Maurizio è stato un valido parlamentare sempre molto legato alle sue Marche. Anni dopo è stato un combattivo capogruppo al Senato con cui ho lavorato benissimo da Ministro dell’agricoltura.

Maurizio è stato una risorsa nella vita dei Verdi italiani . Se riuscii da Ministro a realizzare importanti riforme lo devo anche a chi come lui lavorava con tenacia in parlamento e arricchiva i Verdi con proposte concrete rifuggendo da personalismi esasperati e polemiche ideologiche.

Ciao Maurizio, Il tuo sorriso e la tua simpatia mi resteranno sempre nel cuore.

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