2016 anno record per le rinnovabili nel mondo

Un 2016 nel segno della grande avanzata delle rinnovabili quello che emerge dal nuovo  Rapporto “Renewables 2017”, pubblicato nei giorni scorsi dalla International Energy Agency (IEA). Nonostante paesi in stagnazione come l’Italia, dopo la grande avanzate degli scorsi anni, a tirare le file soprattutto la grande spinta del fotovoltaico cinese, con le energie rinnovabili che hanno rappresentato quasi due terzi della nuova potenza netta installata a livello globale, con poco meno di 165 gigawatt connessi alla rete.

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Si tratta del dato di maggiore rilievo contenuto nel nuovo rapporto IEA, che ha visto un incremento della nuova capacità solare fotovoltaica del 50% nel corso del 2016, superando i 74 GW, con quasi la metà di questo incremento dovuto al grande colosso cinese. E’ stata la prima volta  nella quale la potenza aggiuntiva fotovoltaica ha registrato un incremento superiore a tutte le altre fonti, superando anche le nuove installazioni di centrali a carbone.

Proprio dalla base dei risultati registrati sul campo nel 2016, il nuovo rapporto IEA formula previsioni che vedono una crescita costante fino al 2022 delle rinnovabili, con un incremento complessivo del 43% corrispondente ad oltre 920 GW.

L’analisi di IEA evidenzia come il fotovoltaico stia entrando in una nuova era, caratterizzata dall’inarrestabile discesa dei costi, riviste comunque tenendo conto del rialzo indotto dalle dinamiche del mercato cinese, che ha portato i redattori a rivedere al rialzo le già ottimistiche previsioni dello scorso anno sul fotovoltaico.

Le previsioni del rapporto prefigurano una capacità globale fotovoltaica che al 2022 dovrebbe raggiungere i 740 GW, corrispondente per quantizzare meglio i numeri in gioco alla somma della potenza elettrica complessiva fossile e rinnovabile di India e Giappone messe insieme. A livelli di dinamiche geografiche, il mercato europeo sarà caratterizzato da una minore dinamicità di quello asiatico, dal momento che la crescita delle rinnovabili europee nei prossimi anni è prevista al di sotto del 40% rispetto al quinquennio precedente, in un contesto di domanda di energia elettrica debole, coniugata ad una notevole sovraccapacità della potenza installata, due problematiche che l’Europa è chiamata ad affrontare nell’immediato futuro.

Per la generazione rinnovabile è attesa nei prossimi cinque anni, una crescita che sarà di ben due volte superiore a quella di gas e carbone messi assieme, con la storica rinnovabile dell’idroelettrico che, nonostante i bassi tassi di crescita, sarà ancora la principale fonte “verde”, seguita da eolico, fotovoltaico e bioenergie nel 2022.

Interessanti anche le analisi riservate dal nuovo rapporto IEA alle tendenze sulle rinnovabili negli ambiti di trasporti e di riscaldamento. Relativamente al settore della  mobilità, la quota di rinnovabili nel settore dei trasporti su strada dovrebbe registrare incrementi ancora marginali, passando dal 4% nel 2016 al 4,5% nel 2022 nonostante la forte crescita delle vendita, l’auto elettrica farà registrare ancora quote limitate, con i biocarburanti che continueranno quindi a rappresentare oltre il 90% del consumo di rinnovabili nei trasporti stradali.

Incrementi molto modesti anche relativamente alla quota di rinnovabili nel settore termico (riscaldamento, acqua sanitaria, ambienti e processi industriali), che dovrebbero passare dal 9% nel 2015 a quasi l’11% nel 2022. Sarà anche in questo ambito la Cina a contribuire per oltre un terzo a questo incremento, fortemente impegnata a fronteggiare i sempre più insostenibili e prolungati fenomeni di inquinamento atmosferico nei grandi agglomerati urbani. In questo ambito sarà l’Unione europea a configurarsi come il secondo mercato con la crescita più elevata, spinta soprattutto degli obiettivi vincolanti al 2020, confermandosi ad oggi come leader mondiale a livello di calore prodotto da rinnovabili.

Sauro Secci

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