Molecole verdi per la transizione energetica

Molecole verdi e transizione energetica, un articolo di Fausto Marelli.

Con l’idrogeno la transizione energetica potrà contare su pratiche e infrastrutture consolidate

La decarbonizzazione è una delle principali sfide: in uno scenario energetico sempre più mutevole hanno un ruolo chiave le molecole verdi quali biometano e idrogeno che si sta definendo sempre più come vettore energetico ideale per raggiungere gli obiettivi di net zero europei. 

All’industria, coadiuvata dalla scienza e dalla tecnologia, spetta sostituire l’idrogeno già utilizzato nella sua variante fossile con la sua derivazione sostenibile: l’idrogeno verde, ottenuto attraverso l’elettrolisi, estraendolo dall’acqua e usando la corrente prodotta da una centrale alimentata da energie rinnovabili, come idroelettrica, solare o fotovoltaica.

Il ministero dell’Interno sta lavorando alla stesura di un DM per regolare la produzione e lo stoccaggio dell’idrogeno verde. Un primo passo verso una strategia nazionale a supporto della filiera, alla quale saranno destinati 3,64 miliardi di euro del PNRR. Cruciale sarà l’impiego dell’idrogeno nei settori industriali definiti hard to abate dove l’utilizzo di fonti fossili è più presente, come quello metallurgico, della carta, del vetro e della ceramica. 

Snam, come operatore di trasporto del gas naturale, è tra i principali player europei e intende concentrare i propri sforzi nella creazione di nuove infrastrutture per implementare l’intera catena di valore dell’idrogeno verde, dalla produzione, al trasporto, allo stoccaggio che conferiranno al Paese un ruolo strategico per il passaggio della molecola. Nel piano strategico 2022-2026, ha previsto 1 miliardo di euro per il business della transizione energetica, di cui circa 550 milioni destinati alle molecole verdi: biometano e idrogeno… Continua a leggere su L’Ecofuturo Magazine…

Redazione

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