Fotovoltaico: arriva la “European solar charter”
La Carta solare europea – European solar charter, firmata il 15 aprile 2024, stabilisce una serie di azioni volontarie da intraprendere per sostenere il settore fotovoltaico dell’UE.
L’energia solare, in particolare il fotovoltaico, è attualmente la fonte di energia rinnovabile in più rapida crescita nell’UE. L’anno scorso sono stati installati 56 GW di fotovoltaico nell’UE, due terzi dei quali sui tetti, dando così la possibilità ai consumatori di proteggersi dai prezzi elevati dell’elettricità e riducendo il consumo di suolo. Le installazioni nel 2022 e 2023 hanno permesso di risparmiare l’equivalente di 15 miliardi di metri cubi di importazioni di gas russo in totale, mitigando il rischio di interruzione delle forniture di gas all’Unione. Inoltre, il settore offre circa 650.000 posti di lavoro, il 90% dei quali nella fase di installazione, e si prevede che aumenterà fino a circa 1.000.000 entro il 2030.
Il raggiungimento dell’obiettivo dell’UE di almeno il 42,5% di energia rinnovabile entro il 2030, con l’ambizione di raggiungere il 45%, richiederà un’ulteriore accelerazione nella diffusione delle energie rinnovabili, compresa l’energia solare.
La maggior parte della domanda di moduli solari in Europa è coperta dalle importazioni da un unico fornitore, la Cina, una concentrazione che crea rischi a breve termine per la resilienza della catena del valore e rischi a lungo termine per la stabilità dei prezzi dei pannelli solari a causa della dipendenza da fornitori extraeuropei. L’accesso a moduli solari a prezzi accessibili provenienti da diverse parti del mondo e una catena del valore solare europea resiliente, sostenibile e competitiva sono quindi necessari per raggiungere un tasso di diffusione in linea con gli obiettivi sopra citati, migliorando al contempo la sicurezza dell’approvvigionamento e mitigando il rischio di interruzioni della catena di fornitura.
Tuttavia, i produttori europei di moduli solari hanno affrontato di recente una situazione particolare a causa della combinazione di dipendenza dalle importazioni e di un forte calo dei prezzi dei pannelli importati. Nel 2023, il settore del solare fotovoltaico nell’UE e a livello globale ha visto i prezzi dei pannelli crollare da circa 0,20 €/W a meno di 0,12 €/W. Questa situazione poco sostenibile sta indebolendo la redditività della produzione europea esistente e mette a rischio gli investimenti previsti per i nuovi impianti di produzione annunciati negli ultimi due anni. Di conseguenza, alcune aziende europee hanno ridotto le loro attività, hanno annunciato di voler dare priorità alla produzione in altri mercati internazionali, in particolare negli Stati Uniti, o hanno addirittura annunciato la loro chiusura.
Negli ultimi anni, l’UE ha intrapreso iniziative per rafforzare il proprio sostegno al settore manifatturiero europeo del solare fotovoltaico, che comprende diverse aziende competitive a livello globale in varie fasi della catena del valore.
La European Solar PV Industry Alliance (ESIA), lanciata nel dicembre 2022 per rafforzare la cooperazione all’interno dell’industria, si è posta l’obiettivo di 30 GW di capacità produttiva lungo la catena del valore, un obiettivo considerato raggiungibile entro il 2030. La pipeline dell’ESIA comprende più di 20 progetti, tra cui alcuni su scala multi-GW. La legge sull’industria a zero emissioni (Net-Zero Industry Act, NZIA), su cui è stato raggiunto un accordo politico a febbraio, mira a garantire che la capacità produttiva strategica complessiva dell’Unione per le tecnologie a zero emissioni, compreso il solare fotovoltaico, si avvicini o raggiunga almeno il 40% del fabbisogno annuale di distribuzione entro il 2030. L’atto prevede misure concrete, come l’accelerazione delle autorizzazioni o la facilitazione dell’accesso al mercato attraverso l’uso di criteri non di prezzo negli appalti pubblici, nelle aste per le energie rinnovabili e in altri regimi di sostegno.
Tuttavia, per affrontare la crisi dell’industria manifatturiera europea sono necessarie ulteriori azioni urgenti nel breve periodo.
Tutte le parti interessate – la Commissione, gli Stati membri e le aziende che operano lungo la catena del valore del solare fotovoltaico europeo – dovrebbero garantire che la transizione verde e gli obiettivi industriali europei vadano di pari passo, accelerando la diffusione delle energie rinnovabili e rafforzando al contempo la sicurezza dell’approvvigionamento dell’UE, sostenendo la competitività del settore e i posti di lavoro che crea nell’UE.
A tal fine, la Carta solare europea definisce le azioni immediate che la Commissione, gli Stati membri dell’UE e i rappresentanti della catena di valore del solare fotovoltaico, in particolare i settori della vendita all’ingrosso, della distribuzione e della produzione, devono attuare garantendo il pieno rispetto della normativa europea in materia di concorrenza e di aiuti di Stato.
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