Uso di animali vivi nella sperimentazione scientifica e progetto vaccini Novartis. Il dibattito in Consiglio Regionale

Stamani la vicenda dello stabilimento pilota Novartis a Siena per sviluppare vaccini innovativi destinati ai Paesi in via di sviluppo e la questione dei diritti degli animali in merito alla vivisezione sono stati oggetto di dibattito in Consiglio Regionale. All’ordine del giorno un’interrogazione dei Consiglieri Mauro Romanelli (Sinistra Ecologia e Libertà) e Marta Gazzarri (IDV) e una mozione di Monica Sgherri (FdS).


“Finalmente – ha dichiarato Mauro Romanelli – i diritti degli animali sono stati protagonisti di un dibattito approfondito dell’aula e di un intervento ufficiale della Giunta, nella persona dell’Assessore alla Salute Marroni”. “In questo momento il progetto Novartis, pur approvato dalla Commissione europea, è fermo, mancando adeguati finanziamenti regionali, e quindi, nel caso in futuro ripartisse, anche il protocollo con Regione Toscana dovrà essere riscritto”. 
“E’ ovvio che, in ogni caso, resta valida la richiesta che la Regione Toscana ricordi, a qualunque azienda operante sul suo territorio, le sue leggi, in primis le norme per la tutela degli animali che prevedono la diffusione di metodologie sperimentali innovative che non utilizzino animali vivi, così come andranno realizzati appositi accordi con le università e con gli istituti scientifici aventi sede nel territorio regionale per tali finalità”. 
“Apprezzo l’attenzione sulla questione da parte dell’Assessore, che, pur riaffermando l’obbligo di legge esistente ad oggi di utilizzo di cavie animali vivi per testare i vaccini, ha espresso sensibilità sulla questione ed ha smentito che le ventitré scimmie, catturare nelle foreste delle Barbados e messe su un volo dagli Stati Uniti a Fiumicino, fossero destinate ai laboratori senesi della Novartis”. 
L’Assessore si è anche impegnato, nel caso il progetto con la Novartis ripartisse, a darne informazione al consiglio regionale e a scrivere con noi un protocollo di intesa stringente sul tema dei diritti animali. 
“Questo è particolarmente importante poichè, se è vero che esiste questo obbligo di legge, è anche vero che si può, dimostrando la validità di un procedimento alternativo, non necessariamente assolverlo usando animali, e che comunque almeno tutte le altre fasi della ricerca, prima di arrivare al prototipo di vaccino, possono essere realizzate con metodologie sostitutive” 
“E voglio ricordare – continua Romanelli – il recente incontro in Regione su, richiesta delle associazioni LIDA e Antidote Europe, con il Comitato Scientifico Equivita: in quell’occasione la dott.ssa Candida Nastrucci, ricercatrice biochimica, ha riportato alcuni esempi di avanzati metodi di ricerca sostitutivi degli esperimenti sugli animali per lo sviluppo di vaccini innovativi, metodi che recano grande vantaggio, sia nei risultati scientifici sia per la salute umana”. “Proprio questo dovrebbe essere il vero spirito scientifico, ovvero la capacità di cercare continuamente nuove tecniche e pratiche, di rimettere in discussione fatti e conoscenze, oltrechè metodi e prassi, senza mai considerarle dogmi, nell’interesse della salute umana e nel rispetto dell’etica”. 

“Rinnoviamo la richiesta quindi, a cui comunque la Regione ha già dato risposta positiva – termina Romanelli – che sia finanziato un corso teorico di formazione per i ricercatori proprio sul campo dei nuovi metodi alternativi alla sperimentazione animale, valutando l’opportunità di aprire proprio in Toscana un centro di ricerca innovativo”. “E che la destinazione dei fondi destinati alla Novartis per il progetto a Siena sia rivista proprio in conformità a questi nuovi paradigmi scientifici”.

Firenze – 30 Gennaio 2013

FONTE | Comunicato Stampa ufficiale

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