PNRR, grazie all’Ue solo finanziamenti all’idrogeno verde

Governo ti teniamo d’occhio (di Rossella Muroni)

Meno male che c’è l’Europa. Non solo perché abbiamo a disposizione il più sostanzioso finanziamento messo a disposizione di un singolo Stato dall’Ue con il programma Next Generation EU, ma anche per il vincolo ambientale e il controllo della Commissione sul nostro Pnrr. Che ha costretto l’Italia ad accantonare, per ora, il greenwashing dell’Eni.

Noi di FacciamoECO, insieme a molte associazioni ambientaliste, avevamo criticato da subito lo sbilanciamento del nostro Piano nazione di ripresa e resilienza sull’idrogeno al quale venivano assegnati circa 4 miliardi, ossia più fondi che alla rinnovabili, senza specificare se verde, grigio o blu. E avevamo denunciato il pericolo che lo sbilanciamento sull’idrogeno insieme al protagonismo del gas e al fatto che il ministro Cingolani non lo escludesse esplicitamente, facesse rientrare dalla finestra quello che era uscito dalla porta. Ossia il progetto Eni di cattura e stoccaggio della CO2 sui fondali al largo di Ravenna.

Un articolo di ReCommon pubblicato su Domani ci dà ragione: solo grazie alle pressione della Commissione Europea – che al punto 27 della Proposta di decisione relativa all’approvazione del nostro Pnrr  evidenzia come alcune misure, tra cui l’idrogeno, hanno richiesto particolare attenzione per garantire che non siano arrecati danni significativi all’ambiente – nel Documento di lavoro che accompagna la Proposta di decisione è finalmente scritto a pg.68 che gli investimenti nell’idrogeno saranno limitati all’idrogeno verde, escludendo l’idrogeno blu e il coinvolgimento del gas.

Ora bisognerà vigilare sull’impiego del fondo complementare e degli altri finanziamenti su cui il vincolo ambientale e il controllo europeo non sono così pronunciati. Governo, ti teniamo d’occhio

On. Rossella Muroni

Redazione

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