Palafitte del XXI secolo: zero emission a prova di uragano

I cambiamenti climatici, che stanno portando anche fenomeni meteorologici estremi come gli uragani, ad ampliare sempre più le loro aree, stanno dando spunti nuovi di progettazione ad architetti e designer, che si stanno impegnando in soluzioni applicabili nel breve periodo.

Nella attesa che i governi mettano in atto politiche dedicate alle strategie di adattamento ai cambiamenti climatici rischia di essere un proposito che ignora la realtà contingente, con paesi come gli USA, simbolo di fenomeni estremi come gli uragani, che sotto la guida di Trump, che non poca fatica ad ammettere gli impatti delle attività antropiche sul riscaldamento globale.
E’ su queste sollecitazioni che si sono mossi l’architetto olandese Koen Olthuis, del Waterstudio ed una società di Miami, la Arkup, esperta in tecnologie green e costruzioni flottanti, dando vita ad un progetto di case galleggianti a zero emissioni (link sito Arkup).

Si tratta di un progetto di abitazione di fascia elevata, di matrice off-shore, derivato cioè dai modernissimi yacht abitabili hi-tech, alimentati ad energia solare, ricordano, capaci di alimentarsi integralmente off-grid, senza esigenza di collegamento alla rete elettrica. A completare la dotazione green delle nuove abitazioni su acqua anche un sistema di gestione dei rifiuti, un sistema di raccolta dell’acqua piovana e sistemi di depurazione delle acque di scarico. In sostanza non si tratta di piccole abitazioni, ma di grandi appartamenti di circa 400 metri quadri, con impianto fotovoltaico da 30 kW, batterie al litio da 1.000 kWh ed elevato isolamento termico di alta qualità.

A livello di assetto le nuove abitazioni sono dotate di sistemi di autoelevazione idraulici, per evitare la loro deriva sulle onde, specialmente a fronte di eventi meteorologici estremi, capaci di tollerare forti venti, inondazioni e uragani.

Le gambe di queste “palafitte del XXI secolo”, possono raggiungere un altezza fino 12 metri, e servono come ancoraggio sul fondale, per poi sollevare l’abitazione a fronte di aumento dei livelli dell’acqua. Addirittura poi la dotazione delle nuove costruzioni le rende anche mobili attraverso due motori elettrici da 136 cavalli, fino ad una velocità di 7 nodi.

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