Erosione costiera: La Toscana vuole l’applicazione degli ecodragaggi

Durante la comunicazione della Giunta regionale sull’erosione costiera in Toscana è stato approvato un ordine del giorno di Sì Toscana a Sinistra a favore degli ecodragaggi e per promuovere un sistema circolare che garantisca i ripascimenti dei litorali.

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Con questo nuovo atto, analogo alla nostra mozione già approvata a dicembre scorso, diamo un chiaro indirizzo alla Regione Toscana perché nelle prossime opere di difesa della costa si realizzino ripascimenti con sabbie ottenute dagli ecodragaggi di porti e fiumi”, dichiara Tommaso Fattori, capogruppo di Sì Toscana a Sinistra. “Insistiamo di nuovo, dopo il voto favorevole di dicembre, perché siamo convinti che non ci sia tempo da perdere e sia insensato insistere con tecnologie antiquate e con vecchie forme di dragaggio”.

L’intervento di ripascimento a Marina di Massa sulla spiaggia Colonia Agnelli, realizzato con sabbie della giusta granulometria selezionate attraverso ecodragaggi, ha resistito a forti calamità come la mareggiata dello scorso ottobre, garantendo una qualità sedimentaria di assoluto valore. Non è stato così per altri tratti del litorale toscano, che, seppur oggetto d’interventi recenti, sono stati spazzati via dalle mareggiate”.

Apprezziamo che la Regione Toscana abbia ora definito un ‘Master Plan’ d’interventi di ripristino per ben 13 milioni di euro, ma è giunto il momento di superare la logica emergenziale, che spinge ad attivarsi a ridosso delle stagioni balneari. Servono interventi programmati con serietà, corredati da approfondite analisi e studi dei fondali, delle correnti marine e delle specifiche dei sedimenti autoctoni”.

Soprattutto servono tecnologie moderne e adeguate, come appunto gli ecodragaggi, che estraggono i sedimenti senza inquinare, rigenerandoli e ripulendoli, e quindi massimizzando il loro riuso in un’ottica circolare, senza più bisogno di dover ricorrere alle discariche, ma anzi destinandoli ad opere di contrasto all’erosione costiera al posto di sabbie provenienti dalle cave terrestri le cui caratteristiche sono spesso inidonee”, conclude Fattori.

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