Dopo l’auto si apre l’era dell’ibrido anche per la navigazione

Il settore della navigazione è quello che sta registrando i ritardi più significativi a livelli di emissioni, ben superiori per esempio allo stesso settore della produzione termoelettrica, dove da anni sono stati abbandonati combustibili dal grande impatto ambientale come l’olio combustibile denso, un sottoprodotto della raffinazione ancora prevalentemente utilizzato proprio nella navigazione nei principali distretti marittimi del mondo.

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Si tratta di un tema ampiamente dibattuto anche nell’ultima edizione di Ecofuturo Festival 2017, nella giornata dall’eloquente titolo “Fuori il gasolio dal Mediterraneo” (vedi post “Ecofuturo 2017: Fuori il gasolio dal Mediterraneo). Proprio in quella circostanza fu fatto cenno alle nuove tecnologie che un grande player mondiale come Wartsila sta portando avanti nell’ambito della riconversione a GNL delle grandi navi, evento doppiamente significativo dal momento che uno dei siti di eccellenza della compagnia nell’ambito della riconversione verso combustibili puliti come il GNL, è la ex Grandi Motori Trieste, che proprio nel capoluogo giuliano ha ancora tutto il know how. Proprio proseguendo su questa strada la grande multinazionale finlandese, ha messo a punto una ulteriore innovazione di svolta, con i nuovi grandi motori marini della serie 34DF, che sono stato installati in un vettore marino molto significativo come le petroliere.

Saranno infatti di quattro petroliere di nuova generazione commissionate da Teenkay, il principale fornitore di unità shuttle tanker al mondo, e in costruzione nel cantiere coreano Samsung Heavy Industries, attraverso un ordine perfezionato il mese scorso per 110 milioni ad essere equipaggiati della nuove motorizzazioni Alla base della nuova famiglia di motori marini forniti da Wartsila, come sottolinea il presidente della divisione Marine Solution Roger Holm, il carburante principale, costituito dal GNL (metano liquido) con la possibilità di essere addizionato con una miscela costituita da VOC, ovvero (Volatile Organic Compounds – Composti Organici Volatili), contenuti nel gas di evaporazione dalle tanche del carico delle petroliere quando vengono riempite di greggio. Secondo Holm si tratta davvero di una “nuova era” dell’alimentazione dei motori marini, in grado di ridurre le emissioni del CO2 fino al 40%, e di tagliare dell’80% quelle degli ossidi di azoto (NOx), eliminando totalmente quelle del biossido di azoto xide (SO2).

Per approfondire (sito Wartsila):

A seguire un video animato che illustra l’approccio dual fuel di Wartsila nell’ambito dei motori della grande navigazione.

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