Amatrice, 24 agosto 2016 (AP Photo/Alessandra Tarantino)

Doglioni: un presidente sbagliato per una grande istituzione scientifica

In questi mesi si stanno celebrando numerosi processi penali, per ‘omicidio colposo plurimo’, a carico di tecnici ed assessori per i crolli di diverse palazzine comunali di Amatrice durante il terremoto del 24 Agosto 2016. Per uno di questi, recentemente concluso pochi giorni fa, abbiamo letto con un certo stupore le dichiarazioni dell’avvocato che rappresenta le parti civili. Dichiarazioni riportate dall’Agenzia Adnkronos e rilanciate da numerose testate giornalistiche.

“Siamo soddisfatti delle richieste del sostituto procuratore generale Francesco Mollace – ha detto l’avvocato Wania Della Vigna, legale che rappresenta nel procedimento 40 parti civili – che ha aperto la sua requisitoria con l’immagine dei crolli, dei morti di Amatrice. Immagini di dolore, di morte.

Il pg ha ribadito che il rispetto per i morti va fatto con assoluto rigore delle analisi delle carte processuali. Ha ritenuto, inoltre, atto di parte e quindi atto inquinante il documento del professor Doglioni sulla natura del sisma chiedendone come procura generale la espunzione da tutti i motivi di Appello. Mollace ha ribadito che la costruzione di quelle case per le fasce deboli della popolazione è avvenuta in maniera scellerata. E che si è cercato di mettere a posto le carte senza alcun rispetto per gli abitanti di Amatrice che già abitavano in quelle case. E ha concluso dicendo che quei morti non vedranno più sorgere il sole”.

Viene qui citato, come prodotto dal ‘professor Doglioni’, che sappiamo essere il Presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), un documento che è stato considerato ‘atto inquinante’. E dunque eliminato dalle prove processuali nonché dai motivi di appello.

Poiché l’INGV è l’Istituto che, insieme e per conto della Protezione Civile Nazionale (di cui è componente), gestisce la sorveglianza sismica del territorio Italiano, e quindi si occupa proprio di registrare e valutare i terremoti come quello di Amatrice, la cosa ci ha incuriositi non poco, e abbiamo cercato di vederci chiaro.

Il professor Doglioni era già stato bersaglio di diverse critiche ed interrogazioni parlamentari, che ne chiedevano la rimozione, per una vicenda per molti versi grottesca accaduta nel Giugno-Luglio 2020. Gli allarmi lanciati contro un progetto del suo stesso Ente, il progetto GEOGRID, condotto dalle Università della Campania, dal CNR e dall’INGV, che stava realizzando un pozzo geotermico di soli 88 metri dove veniva rilevato fluido geotermico a temperatura di oltre 110°C.

Il progetto di ricerca mirava ad evidenziare che nell’area flegrea esistono condizioni incredibilmente ideali per la geotermia. Anche a bassissime profondità (temperature del genere alimentano ad esempio gli impianti del Nord Europa, che necessitano però di pozzi profondi da 3 a 5 km per trovarle), utilizzabile anche per la produzione elettrica con tecniche ad impatto ambientale pressoché nullo. Le stesse utilizzate per la bassa entalpia mirata al condizionamento degli edifici.

Gli interventi scomposti dell’INGV, attraverso il presidente Doglioni, causarono un enorme allarme nell’area. E soprattutto spinsero l’allora sindaco di Pozzuoli ad impedire per oltre un mese l’ingresso sul cantiere, e dunque anche la sorveglianza del pozzo, che continuò ad emettere vapore dal 10/6/2020 (data in cui fu sgombrato forzatamente il cantiere mentre stava iniziando il completamento del pozzo e chiusura della valvola) fino al 16/7/2020 (data in cui, avendo finalmente ottenuto il permesso di accesso al cantiere, i tecnici del progetto completarono il pozzo bloccando le emissioni di vapore in sole 15 ore).

Stavolta, però, l’intervento del Prof. Doglioni che abbiamo ricostruito, a proposito dei processi per i crolli di Amatrice, ha dell’incredibile ed assume contorni molto più gravi ed inquietanti di una semplice ‘guerra alla geotermia’ contro il suo stesso Istituto.

Innanzitutto, come risulta da un articolo giornalistico apparso sulla prestigiosa rivista ‘Nature’, apprendiamo che il professor Doglioni si sarebbe recentemente opposto all’adozione della nuova ‘Mappa di pericolosità sismica nazionale’, prodotta proprio dall’INGV in 7 anni di lavoro da parte dei migliori sismologi del suo Istituto e di prestigiose Università.

Pesanti critiche alla mappa di pericolosità sismica, prodotta dal suo stesso Istituto, furono esternate dal Doglioni in una trasmissione TV di RAI3: ‘Presa Diretta’ del 24/8/220. Il giorno dopo la trasmissione, che sollevò forti perplessità tra i sismologi INGV (esternate anche sugli email istituzionali), l’avv. Cicchetti, difensore di alcuni degli imputati nei vari processi e figlio dell’ex sindaco di Rieti, esponente FdI ed autore del famoso grido ‘boia chi molla’ all’evento elettorale del Giugno 2022, face richiesta al Doglioni di un ‘documento INGV sul terremoto di Amatrice’, della cui esistenza avrebbe appreso durante la trasmissione TV.

La richiesta fu inoltrata a norma dell’art. 391quater del codice penale, che prevede la possibilità, per acquisire prove processuali, di richiedere documenti in possesso della pubblica amministrazione. Da quanto abbiamo ricostruito, il Doglioni (peraltro per sua stessa ammissione, in quanto interrogato all’uopo in uno dei processi dal Magistrato, proprio per comprendere la vera natura di quel documento) avrebbe inviato a Cicchetti un documento elaborato personalmente all’uopo, che non solo non era un documento ufficiale INGV, ma non era minimamente noto all’Ente in quanto redatto personalmente in pochi giorni, peraltro con idee e contenuti molto personali.

Dell’esistenza di questo documento erano venuti a conoscenza, proprio attraverso le dichiarazioni ed i comunicati stampa dell’avv. Cicchetti a margine del primo tra i processi per i crolli di Amatrice che si era concluso ai primi di Febbraio 2021, alcuni sismologi dell’INGV, che avevano poi chiesto spiegazioni al Presidente per alcune affermazioni a loro avviso ingiustificate. Tali affermazioni, a loro dire, avallavano l’idea, perorata fortemente dalla difesa degli imputati, che il sisma del 24/8/2016 che aveva raso al suolo Amatrice fosse ‘di natura eccezionale’ e dunque che le cause dei crolli non fosse stata la cattiva costruzione e l’incuria nella manutenzione, bensì un ‘evento eccezionale’ da cui non ci si poteva difendere. Come spiegato dallo stesso Cicchetti in un comunicato stampa del 9/2/2021 commentando la sentenza del primo processo terminato in assise con giudizio di condanna:

“su tutti prevale il tema sull’eccezionalità del sisma avvenuto ad Amatrice il 24 agosto 2016 in relazione al quale, il Tribunale di prime cure, ha ritenuto di condividere le tanto ferme, quanto fragili e contraddittorie, conclusioni alle quali erano giunti i Consulenti della Procura che lo avevano definito come semplicemente forte ma non eccezionale. Fragilità, queste, che erano state reiteratamente evidenziate da tutte le difese nel corso del dibattimento, anche attraverso la produzione del noto elaborato a firma del prof. Carlo Doglioni, presidente dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) – ente terzo e imparziale, oltre che unico soggetto deputato a esprimersi sui fenomeni sismici -…..”

A fronte di spiegazioni del Presidente ritenute insufficienti e contradditorie, alcuni sismologi dell’INGV avevano inoltrato una lettera alla neo-Ministra dell’Università e Ricerca (Ministero Vigilante sull’INGV) per allertarla su questa strana situazione, potenzialmente foriera di gravi risvolti, anche e soprattutto per l’immagine di integrità dell’Ente. Il prof. Doglioni, venuto a conoscenza della lettera, chiedeva durissimi provvedimenti disciplinari per questi sismologi rei, a suo avviso, di averlo denigrato dinanzi alla Ministra. Per uno di questi sismologi, si prospettava addirittura la possibilità del licenziamento.

In realtà, due dei sismologi INGV erano stati chiamati a testimoniare, nel Luglio 2021, dall’avvocato delle parti civili in uno dei processi, ed avevano quindi segnalato la possibilità che il documento consegnato da Doglioni ai difensori non fosse un documento ufficiale dell’Ente ma bensì un elaborato personale. Uno dei due sismologi era il prof. Giuseppe De Natale, ex Direttore dell’Osservatorio Vesuviano, che ci ha confermato di aver fornito la sua testimonianza nell’ambito del processo, ma non ha ritenuto fare ulteriori commenti, ci ha però informato di ‘aver fatto tutte le dovute segnalazioni nelle sedi opportune’.

Il Giudice Sabatini, Magistrato giudicante in quel processo, messo sull’avviso dai due ricercatori (sarebbe stato altrimenti impossibile immaginare l’origine non istituzionale del documento), convocò a testimoniare lo stesso Doglioni, che come si è detto non poté fare altro che confermare di aver prodotto il documento come elaborato personale, che dunque non rivestiva carattere di ufficialità (sebbene Doglioni lo avesse però a suo tempo inviato in tale veste ufficiale, a norma dell’art. 391quater e attraverso il protocollo INGV). Quel documento, però, era stato introdotto dal Cicchetti in tutti i processi collegati ai crolli di Amatrice, per cui esso dovrà verosimilmente essere estromesso, in quanto non attendibile e dunque fuorviante (‘inquinante’ è la parola usata sul comunicato stampa dell’Adkronos), da tutti i processi collegati.

Fin qui, i fatti. Resta la perplessità sul fatto che il Presidente di un Ente prestigioso, in carica della sicurezza sismica del territorio Italiano, possa causare tali problemi (‘inquinamento’ di un processo penale per omicidio colposo multiplo, così come recita il comunicato, sembra un atto molto grave), per di più ripetutamente denigrando e addirittura sconfessando le attività di ricerca del suo Istituto.

Noi abbiamo cercato di capirne di più e, senza voler trarre alcuna conclusione (che può spettare solo alle Autorità preposte) abbiamo notato una notevole vicinanza, testimoniata da diverse iniziative comuni pubblicizzate in rete, tra Doglioni e l’ex sindaco di Amatrice Pirozzi, anche lui imputato in alcuni dei processi relativi al crollo di palazzine comunali ad Amatrice. Pirozzi fino a poche settimane fa era un esponente di spicco di Fratelli d’Italia, il cui coordinatore per la Regione Lazio, Paolo Trancassini, risultava nel Luglio scorso primo firmatario di un emendamento al Decreto sostegni bis approvato il 15/7/2021, che stravolgendo i rapporti tra Protezione Civile Nazionale (DPC) ed INGV, assegnava all’INGV 15 milioni di euro, sottratti dal budget DPC per le Emergenze nazionali.

Il decreto, che conteneva misure urgenti per mitigare gli effetti economici negativi della pandemia, fu convertito in legge con la firma di Mattarella, che però con un duro comunicato stampa stigmatizzava i numerosi emendamenti inopportuni e fuori tema inseriti all’ultimo momento, tra cui proprio questo emendamento a favore di INGV. Curcio, capo DPC, aveva duramente protestato con un proprio comunicato stampa, in cui affermava tra l’altro: «L’emendamento colpisce la Protezione civile non solo da un punto di vista economico finanziario, che è l’aspetto che preoccupa di meno – spiega il capo del Dipartimento Fabrizio Curcio – ma soprattutto il meccanismo di coordinamento degli enti scientifici».

Seguì una dura polemica mediatica a distanza tra il presidente Doglioni e il capo Dipartimento Curcio, finché il Governo rimediò modificando sostanzialmente l’emendamento di Trancassini ed altri.

Sebbene le conclusioni su questa intricata vicenda spettino alle autorità preposte, risulta tuttavia per lo meno singolare questo improvviso e forte interesse di alcune frange di Fratelli d’Italia, radicate nel Lazio ma di notevole peso a livello nazionale, per l’INGV, nel momento in cui si celebrano numerosi processi a carico di tecnici, sindaci ed assessori per i crolli di Amatrice causati da uno dei più distruttivi terremoti recenti in Italia. E parimenti ci si dovrebbe interrogare se sia opportuno, indipendentemente da eventuali ulteriori risvolti giudiziari della vicenda, lasciare alla guida dell’INGV il professor Doglioni. La stessa domanda che, ormai da alcuni anni, si stanno ponendo molti Parlamentari Italiani autori di numerose interrogazioni su episodi eclatanti e difficilmente spiegabili razionalmente, generati dalla presidenza Doglioni.

Riferimenti:

La Redazione di Ecquologia

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