BeComE

Comunità energetiche: anche il Touring Club le sostiene!

Comunità energetiche. Il nuovo progetto BeComE, di Legambiente, Kyoto Club e AzzeroCO2, finalizzato a rendere i piccoli Comuni protagonisti della transizione energetica come grande occasione di rilancio socio-economico dei territori in chiave ecosostenibile e innovativa, ha visto in questi giorni l’adesione del Touring Club Italiano.

Comunità energetiche
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Si tratta di una opportunità irrinunciabile. Sono 2,2 i miliardi di euro del PNRR per i piccoli centri con meno di 5 mila abitanti per costituire le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Si tratta di uno sviluppo cui sono orientate anche le proposte di Legambiente e Kyoto Club per un reale affermazione delle CER in tutta Italia. In attesa dei bandi in uscita entro l’anno.

La firma del protocollo d’intesa tra TCI, Legambiente, Kyoto Club e Touring Club Italiano è avvenuta a Milano, presso la sede del TCI, con il webinar formativo “Comunità energetiche, occasione per i piccoli Comuni”. Il progetto BeComE si protrarrà per tutto il 2022 con una campagna d’informazione diffusa sul tema delle comunità energetiche, in attività formative e di assistenza ai Comuni. E nello sviluppo di sperimentazioni sui territori.

Sono oramai ben 24 anni che il Touring Club Italiano seleziona e certifica con la Bandiera Arancione i piccoli borghi – con meno di 15.000 abitanti – grazie ad uno specifico modello di analisi (Modello di Analisi Territoriale, M.A.T. Touring). Attraverso uno specifico programma di lavoro, il TCI sensibilizza all’accoglienza turistica territori dell’entroterra, premiando le località più meritevoli. Ed accompagnando anche altri borghi verso l’innalzamento della qualità dell’offerta, attraverso piani di miglioramento.

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Il Presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani

La rivoluzione delle comunità energetiche può investire del ruolo di protagonisti i piccoli Comuni italiani, se vengono convogliate al meglio le risorse del PNRR. E’ un’occasione per accelerare sul fronte delle rinnovabili e affrancarci dalla dipendenza energetica dall’estero. Allo stesso tempo, una possibilità concreta per fare di questi centri il motore propulsore di una transizione ecologica necessaria al Sistema Paese. Con benefici non solo per l’ambiente, ma anche per lo sviluppo turistico e socio-culturale dei territori coinvolti. L’adesione del Touring Club Italiano a BeComE è perciò un ulteriore fondamentale tassello per mettere a disposizione dei borghi della rete gli strumenti e le informazioni necessarie nel processo di sviluppo delle CER”.

Il Presidente del Touring Club Italiano Franco Iseppi

“Il nostro obiettivo è sempre stato quello di offrire un supporto continuativo ai piccoli centri dell’entroterra. Accompagnandoli nel processo di sviluppo locale, senza limitarci a promuoverne le eccellenze. Da qui il nostro impegno nel fornire gli adeguati strumenti informativi affinché possano cogliere la sfida della transizione energetica. Ad esempio attraverso l’opportunità offerta dallo strumento delle comunità energetiche. Molti borghi hanno di fatto già avviato un processo verso la dismissione delle fonti d’energia d’origine fossile. Ma tanto nel processo di transizione energetica, quanto nello sviluppo turistico di queste realtà, diventa imprescindibile garantire il protagonismo della comunità locale per costruire modelli di rigenerazione dei territori e di sviluppo locale basati una creazione di economie di comunità“.

LE PROPOSTE AL GOVERNO

Cinque le richieste che Legambiente e Kyoto Club hanno rivolto al Governo in merito alle comunità energetiche e ai bandi di cui si aspetta l’uscita entro l’anno

  • 1) Governo e Autorità definiscano al più presto, con relativi decreti e delibere, le tecnicalità e gli incentivi indispensabili per la partenza reale delle CER. Siamo già in ritardo!
  • 2) Nei bandi del PNRR destinati ai piccoli Comuni si faccia uno sforzo reale di semplificazione per definire modalità facili per la concessione di finanziamenti e tempi congrui per la risposta ai bandi. Non sarebbe tollerabile scaricare sui Sindaci e sulle fragili strutture dei piccoli Comuni ritardi imputabili allo Stato centrale.
  • 3) Nei bandi sia data la dovuta attenzione (prevedendo adeguate facilitazioni) al processo di costruzione delle comunità. E non soltanto alla realizzazione degli impianti da fonti rinnovabili, i quali comunque devono essere sostenuti con fondi coerenti con i costi reali.
  • 4) È indispensabile che parallelamente si completi finalmente il processo di semplificazione delle autorizzazioni. Sia snello e coerente con il bando in modo da evitare che progetti approvati e finanziati siano poi bloccati dalla burocrazia.
  • 5) Prevedere il finanziamento a fondo perduto per quelle CER in cui sono coinvolte solo cittadini, amministrazioni e terzo settore. Con criteri premianti per le attenzioni rivolte al sociale, alla marginalità geografica e all’utilizzo di soluzioni tecnologiche di gradevole impatto estetico.

La Redazione di EcquologiaLeggi anche Comunità energetiche. Anche il Veneto ha la sua legge

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