Che i Cittadini Romani si riprendano ciò che è loro!

Pubblichiamo oggi con grandissimo piacere un articolo sulla cronica situazione di cattiva gestione dei rifiuti a Roma, da parte di un romano come Ranieri De Ferrante, il quale, anche in virtù della sua lunghissima esperienza di manager in grandi aziende in molte parti del mondo e con grandissime esperienze maturate proprio nell’ambito delle nuove tecnologie ambientali, oltre che per il grande amore per la sua città, ci fornisce una visione di ampio respiro su questa grande problematica della sua città. Una analisi che si rifa a quanto profeticamente già successo nell’ambito dell’informatica e delle tecnologie di comunicazione appena qualche decennio fa, a cui oggi è fondamentale ispirarsi in tutti gli ambiti che afferiscono al tema dell’energia e quindi anche a quello dei rifiuti, con l’avvento definitivo di modelli distribuiti, decisamente più democratici e partecipativi, in luogo di quelli concentrati, dominanti sino ad oggi, che hanno rinforzato potenti approcci lobbistici, spesso ostativi all’avvento delle migliori tecnologie disponibili in nome del bene comune. 

Oggi si sente dappertutto che “bisogna risolvere il problema che Roma ha con i Rifiuti”. Confesso che è un’affermazione che mi fa venire l’orticaria e che grida “vecchio stile, vecchi metodi, vecchia politica” … ! 
Non è un problema, ma un’opportunità! E sono i Cittadini che, lungi dal pagare lo scotto di questo presunto problema, devono godere i vantaggi di questa opportunità.

Prima di parlarne, però, vorrei ricordare a chi c’era, e raccontare a chi non c’era, quello che è successo negli anni ’80 nell’Informatica. Io lo ricordo bene perché a quei tempi lavoravo con Elserino Piol, il visionario, allora Direttore Generale della Olivetti, che è fra i padri fondatori degli Open Systems, come UNIX, che hanno reso possibile il facile scambio di informazioni, ed ha dato vita, in Italia, a Infostrada e Tiscali.

Ho respirato quel cambiamento vicino al suo cuore, e si può riassumere in due trends:

  • La convergenza fra informatica e telecomunicazioni
  • La sparizione dei grandi centri di calcolo a favore di una informatica distribuita

Il risultato di quelle due grandi ondate di cambiamento è stata la nascita di Internet, il PC, le varie reti, fino ad arrivare all’iPad ed allo smartphone. Oggi ognuno di noi porta in tasca più potenza di calcolo di quella che avessero le missioni Apollo (anche se molti di noi, questa potenza, la usano principalmente per fare e distribuire foto … ma non sempre il progresso tecnico porta anche miglioramento sociale … ).
Un altro trend prese piede allora: si capì che la Qualità non era un costo, ma un investimento necessario e strategico. A quei tempi lavoravo come Consulente negli USA ed ho visto direttamente l’impatto sulle aziende di automobili americane dell’arrivo delle macchine giapponesi: ben assemblate e senza difetti … e per GM e Ford è stato bere o affogare. Non si può negare che oggi, quando entriamo in una macchina che non scricchiola, ed accendiamo il nostro smartphone accedendo ad Internet, vediamo che quei trends ci hanno cambiato la vita.

Oggi succedono delle cose del tutto analoghe nel campo dell’ambiente.
Ambiente ed Energia stanno convergendo: la parte umida dei Rifiuti Solidi Urbani (RSU) è una ottima base (biomassa) per produrre energia con sistemi che oggi non hanno il rischio di produrre Diossina, come i vecchi Inceneritori ( … o Termovalorizzatori … politicamente più corretto ….).
Analogamente, si rende necessario un approccio distribuito ai problemi; il far convergere tutti i rifiuti di una grande comunità in un solo punto è costoso e causa problemi logistici ( … trasporti …). Naturalmente, poi, offende coloro che vivono vicino a questi centri di raccolta. Per metterla in termini pratici, se tutta Napoli concentra la spazzatura nel tuo giardino … tu, cittadino medio, per quanto rispettoso e disposto al sacrificio … non ne sei felice. 
Ed infine si è capito che protezione ambientale vuol dire profitti. Lo ha capito benissimo chi su questo ha costruito un impero. Io mi chiedo “perché non lo capisce la res pubblica, e ne sfrutta i benefici?”.

Un eccellente sommario di quanto sopra è in uno scambio che ebbi anni fa con il Prof. Natta, fondatore di EcoDeco e autentico difensore dell’Ambiente, oltre che – credo – uno dei maggiori esperti al mondo di Rifiuti. Lo avevo incontrato per avere il suo parere su un sistema di depurazione delle Acque che – insieme ad un amico – avevo appena brevettato e usai il termine “Rifiuti”. “Non esistono Rifiuti” mi disse “ma solo Risorse alternative”.
Oggi è il momento che lo capiamo tutti: i rifiuti vanno riusati. Come il cambiamento dell’informatica, 30 anni fa, ha modificato il mondo, vedere l’Ambiente in modo diverso, cercare di capirne la vera natura e ci comportiamo di conseguenza, il mondo possono salvarlo.

Ritorno a Roma ed alla mia orticaria ….
La Municipalizzata AMA (al di là della problematica della raccolta, che è certo, ha il più immediato impatto sui Cittadini e richiede una soluzione puramente organizzativa) è oggi “seduta” su miliardi di valore in materiali recuperabili e/o da usare per generare Energia. Materiali ai quali tanti guardano, come fossero di loro proprietà per divina investitura, per ricavarne enormi profitti.
Ma Roma non ha solo AMA e le sue risorse: ha anche ACEA, uno dei più grandi operatori nell’Energia (oltre che dell’Acqua) ed una delle Municipalizzate potenzialmente leader dell’Area mediterranea.

Perché allora non creare una cooperazione (una Joint venture, ad esempio) fra AMA ed ACEA che sfrutti il materiale AMA e la Competenza ACEA per creare Energia? 
Immaginate, allora, una serie di centri di raccolta e selezione dei Rifiuti Solidi, intorno a Roma, in modo che ognuno riceva la “fornitura” da uno spicchio dell’abitato per facilitare la logistica. La Biomassa raccolta viene trasformata in loco in Biogas o in Energia e distribuita da ACEA ai cittadini Romani stessi.

Facciamo due conti e due parole di tecnologia: il più semplice dei sistemi Waste – to – Energy (trasformazione di Rifiuti in Energia), è la Digestione anaerobica, con la quale si produce metano che poi si trasforma in energia in normali motori a combustione interna. 
Con 1 milione di tonnellate all’anno si potrebbero generare circa 250 milioni di KWh, pari – è una coincidenza – al valore del consumo per Illuminazione pubblica a Roma (250 – 300 milioni di KWh). Oppure, lasciato in forma di metano … quanto potrebbe fare per alimentare la flotta di autobus, camion della N.U. eccetera !!!
Con metodi più avanzati (pirolisi a bassa temperatura, plasma), l’Energia prodotta potrebbe arrivare a oltre 500 milioni di KWh. Una famiglia media consuma (dato ufficiale) 2,700 KWh/anno. Si parla quindi di alimentare oltre 200,000 nuclei familiare … un numero – credo – non banale ….

Il valore (di vendita o attraverso risparmi) di questa energia – pagati gli investimenti – può essere reinvestito, ad esempio, in automezzi per la raccolta ed i cassonetti … e la Città è più pulita.
E, per completare il quadro, una volta sviluppati, approccio, processo e knowhow potrebbero essere esportati, ad esempio ad altre grandi città dell’Area Mediterranea, creando lavoro e prestigio per Roma.

Rimangono, ovviamente, due domande:

  1. Ma si possono usare i Rifiuti per fare Energia? Certo c’è un discorso legale da fare, ma che va affrontato prima o poi a livello legislativo per mettere l’Italia in linea con la posizione presa ormai da gran parte delle Nazioni (… quelle che prendono la nostra spazzatura, anzi, si fanno pagare per prenderla). Bisogna riconoscere che, con buone tecnologie, non si inquina e Roma deve pianificare pensando al futuro.
  2. Come si finanzia tutto questo? i proventi del sistema possono ripagare dei mutui bancari, se il patto di Stabilità lo consente, altrimenti si può ricorrere all’intervento parziale dei privati. Parziale, però, e che dia loro il giusto ritorno su una operazione fatta DAI CITTADINI PER I CITTADINI.

*****

E’ tutto un sogno? No, è una cosa già possibile oggi. 
E’ facile? No, richiede una solida e competente pianificazione, voglia di cooperare, un’Amministrazione romana stabile. Richiede anche la possibilità di interfacciare costruttivamente con il Governo. 
Richiede Leadership tecnica, operativa e politica.

Ma soprattutto richiede visione, voglia di cambiamento, capacità di pensare senza paraocchi e disponibilità ad andare avanti, senza fare sconti e senza timore di “pestare qualche piede” …

Ranieri De Ferrante (*)

Cittadino Romano

(*) Ranieri de Ferrante ha studiato in Italia e negli USA. Si occupa di Ambiente da 15 anni e in precedenza ha avuto una significativa carriera in giro per il Mondo in grandi Gruppi Multinazionali, quali Olivetti, ABB e Finmeccanica.

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