Car sharing elettrico e monitoraggio ambientale: Share’ngo si arricchisce con Ecowatch

Protagonista del  tema mobilità sostenibile del nuovo Almanacco di Ecofuturo, presentato a Bruxelles la scorsa settimana nel corso dell’evento Eco & Equo con l’Ingegner Ettore Chimenti, l’azienda Toscana Sharen’go, che gestisce oramai estesi servizi di car sharing in alcune grandi città italiane come Roma, Milano, Firenze, rafforza il suo messaggio di sostenibilità dando vita ad una serie di postazioni mobili di monitoraggio atmosferico, montate a bordo degli stessi veicoli.

Share’ngo, il servizio di car-sharing che conta già 60mila iscritti in Italia, ha annunciato oggi a Milano l’avvio della sperimentazione del progetto Ecowatch. Otto delle 750 microcar elettriche contraddistinte da livrea verde saranno impiegate da maggio per rilevare informazioni sull’inquinamento dell’aria. Entro la fine dell’anno le versioni “verdi” aumenteranno. In pratica saranno dotate del dispositivo NuvapN1 realizzato da Telcomms che è in grado tramite diversi sensori di valutare i livelli di polveri sottili, monossido di carbonio, etanolo, toluene, rumorosità, campi elettromagnetici, temperatura, umidità, etc.

Inoltre, grazie all’integrazione di supporti Wi-Fi e i servizi di FastwebMobile, daranno vita non solo a una nuova rete pubblica ma consentiranno la trasmissione e condivisione dei dati ambientali. Ogni notte avverrà il trasferimento di questi ultimi direttamente su un server che sarà interrogabile da parte dell’Amat, l’Agenzia per la mobilità di Palazzo Marino. L’elaborazione di questa mole di dati consentirà non solo di monitorare in maniera più approfondita la situazioneambientale ma anche fornire informazioni più precise ai cittadini.

“E per favorire l’educazione collettiva ai comportamenti volti alla riduzione degli inquinanti, del traffico e del rumore”, ha sottolineato l’amministratore delegato del gruppo Share’ngo, Emiliano Niccolai.

Il progetto Ecowatch rientra in un altro più ampio denominato “Intelligent seed”, che punta a trasformare tutti i veicoli in potenziali connected car. In questo caso c’è il sostegno di Fastweb, che si è fatta carico di fornire i servizi di connettività per Share’ngo e domani vorrebbe fare lo stesso per ogni auto – fermo restando il fatto che il segnale copre fino a 300 metri.

Insomma, l’obiettivo è quello di avere unareteaperta, integrabile con quelle pubbliche e private. “Intelligent seed” a breve sbarcherà ad Amsterdam e anche a Ningbo in Cina.

“È un mix di sharing economy e di Internet delle Cose, si usano le tecnologie per migliorare la qualità della vita sfruttando il fenomeno enorme della mobilità condivisa. L’obiettivo è quello di svilupparlo su circa un migliaio di auto”, ha dichiarato il direttore delle Relazioni istituzionali di Fastweb, Sergio Scalpelli.

“È l’occasione per analizzare nel dettaglio e testare le nuove tecnologie di monitoraggio più a basso costo che non sostituiscono i sistemi istituzionali ma sono complementari e utili. È anche un modo per avvicinare gli utenti della mobilità condivisa alle problematiche ambientali”, ha aggiunto l’amministratrice unica di Amat, Maria Berrini.

Share’ngo attualmente opera su Milano, Firenze e Roma. Per iscriversi basta avere la patente, il codice fiscale e una carta di credito (anche prepagata) e procedere con l’iscrizione online o via smartphone. Il costo iniziale una tantum è di 10 euro e comprende 30 minuti di guida gratis nonché la card per per aprire l’auto. Tramite l’app (Android e iOS) si cerca l’auto più vicina e si prenota. I veicoli elettrici biposto hanno un’autonomia di 120 km e possono raggiungere gli 80 km/ora. Dispongono di cambio automatico, sensori di parcheggio, luci a led, finestrini elettrici, radio e navigatore.

Si può entrare gratuitamente e senza limiti nella ZTL e in Area C (a Milano); i parcheggi sono gratuiti. Considerando i pacchetti a disposizione il costo medio di ogni corsa è di 0,21 centesimi al minuto. La forbice è comunque tra gli 0,15 centesimi e gli 0,28 centesimi della tariffa base.

Fonte: tomshw 

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