“Agritettura – Nutrire il cantiere”: anche la bioarchitettura scopre la “rivoluzione agricola”

La prossima edizione di Ecofuturo 2016, in programma a Rimini dal 26 al 31 luglio prossimi presso la splendida struttura NZEB (Near Zero Emission Building) di Ecoarea, avrà tra i temi di riferimento quello della”rivoluzione agricola”, con al centro una nuova agricoltura capace di farci riscoprire le nostre origini attraverso nuove tecnologie e rivisitazione critica e riscoperta di pratiche colturali abbandonate.

Una rivoluzione che coinvolge temi fondamentali per l’uomo, come l’alimentazione, con la riscoperta di semi antichi, la salute e il benessere, con le colture biologiche e biodinamiche per le medicine complementari, l’omeopatia e la cosmesi oltre all’essenziale tema delle agrienergie, tassello fondamentale del nuovo modello energetico distribuito, progressivamente decarbonizzato attraverso energie rinnovabili ed efficienza energetica. E proprio sul tema della efficienza energetica, la grande riscoperta della agricoltura mette in evidenza ancora una volta tutte le sue potenzialità per farci uscire dalla lunga crisi di sistema e di modello di sviluppo che stiamo attraversando, entrando a pieno titolo nel settore dell’architettura e dell’edilizia attraverso nuovi biomateriali da costruzione.

Proprio domani, giovedì 5 maggio e giovedì 26 maggio, presso la Palazzina Reale, in Piazza Stazione 50 a Firenze, un convegno dal nome che è tutto un programma come “Agritettura – Nutrire il cantiere Antiche Nuove Risorse”, organizzato dalla Fondazione Architetti e l’Ordine Architetti di Firenze e il sostanziale supporto ed il patrocinio, tra gli altri, degli amici di INBAR Toscana (Istituto Nazionale di Bioarchitettura), insieme a Regione Toscana, provincia di Firenze, insieme a Regione Toscana, Provincia di Firenze, Comune di Firenze, Camera di Commercio di Firenze, Ordine degli Agronomi e CIA. Il convegno di propone di ricavare spunti da sottoporre alla Regione per l’avvio di politiche di incentivazione e promozione di alcune pratiche di riutilizzo di materiali e scarti di matrice agricola per l’architettura, elaborare normative, orientare i finanziamenti.

Due incontri, aperti al pubblico e strutturati in tavole rotonde e relazioni frontali, che vedranno la partecipazione, tra gli altri di Funghi Espresso, una giovane startup con sede a Firenze che ha intrapreso una attività di coltivazione di funghi dai fondi di caffè e che presenterà nell’occasione un innovativo pannello ignifugo ottenuto dal micelio. Altri interventi all’evento saranno quelli di Cesare Tofani, presidente di Toscanapa, il quale illustrerà lo stato attuale della filiera produttiva della canapa nella nostra regione e le sue applicazioni in edilizia, ed esperti nell’impiego di balle di paglia da costruzione. Non mancherà poi il contributo di un personaggio pioniere di questo grande abbraccio tra agricoltura e architettura ed edilizia, come l’imprenditrice sarda Daniela Ducato di Edilana, una delle prime a realizzare in Italia, prodotti per l’edilizia ad alta tecnologia industriale a partire dalla pura lana di pecora o dalle alghe del mare, un autentico abbraccio tra terra e mare (vedi post “Biomateriali da costruzione: un abbraccio tra terra e mare”) .

Nell’incontro di giovedì 5 maggio, si parlerà in particolare di “Antiche nuove risorse”, ovvero della riscoperta di materiali come canapa, kenaf, lino, tabacco, paglia, terra cruda (vedi post “Bioarchitettura: e la terra cruda per il suolo lunare di Nader Khalili architetto degli ultimi scende sulla Terra“), il bamboo e altro ancora. La seconda giornata, che si svolgerà giovedì 26 maggio e avrà il titolo “Chi ri-cerca trova”, si concentrerà sui prodotti più innovativi, dai biopolimeri al micelio, analizzati dal punto di vista tecnico, normativo e produttivo.

Davvero un grande momento di riscoperta quello del settore agricolo, a sua volta scenario di notevoli deformazioni in questi ultimi decenni, vitale per la nostra sopravvivenza sul pianeta, che può annoverare anche, in questo possibile nuovo Rinascimento, anche la “Casa Coltivata”.

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Sauro Secci

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