Unione energetica europea: significativi passi avanti

Passi avanti davvero significativi verso l’unificazione energetica dei paesi della UE: è quello che si rileva dal 4° State of the Energy Union Report, presentato in questi giorni dalla Commissione europe, con 26 paesi UE che ad oggi hanno accoppiato i loro mercati giornalieri dell’elettricità (Sauro Secci).

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Il nuovo rapporto UE, pubblicato nell’ambito di un pacchetto di specifiche misure,  fa il punto preciso circa i progressi compiuti in questo ambito oltre che sulle questioni ancora aperte da affrontare, finalizzate alla Unione Europea dell’Energia, fornendo anche una panoramica esauriente su quella che nel 2014 fu inserita dall’esecutivo Junker come una tra le 10 priorità da affrontare. Sicuramente un percorso, quello dell’ultimo quinquennio, che ha fatto registrare significativo progressi sul campo, nel segno di  un’Europa più sicura, efficiente e interconnessa a livello energetico.

Il fatto che oggi finalmente l’Unione energetica europea può finalmente appoggiarsi su di un quadro normativo capace di dare certezza agli investitori e che contempla anche l’introduzione di un meccanismo di cooperazione tra gli Stati membri, basato su principi di solidarietà, per rispondere all’eventuale verificarsi di crisi energetiche. Significativi anche gli investimenti nell’ambito delle smart grid, cioè le nuove reti intelligenti dell’energia, con particolare riferimento alle infrastrutture transfrontaliere, fondamentali per la consacrazione del modello energetico distribuito, basato sulle energie rinnovabili. Ad oggi infatti, 26 paesi UE, che nel loro insieme rappresentano oltre il 90% del consumo di elettricità dell’area ed un bacino di 400 milioni di abitanti, hanno accoppiato i loro mercati giornalieri dell’elettricità. A rafforzare il nuovo quadro legislativo predisposto, la Commissione Europea ha introdotto anche una serie di misure di sostegno affinché a tutte le regioni e ai cittadini  siano garantiti beneficiare in misura uguale nel percorso di  transizione energetica, con azioni significative legate per esempio al cruciale aspetto delle batterie e dei sistemi di accumulo, che hanno dato vita a significativi progetti finalizzati come il “Battery 2030+” che ha sancito la nascita di una task-force europea per il futuro dei sistemi di accumulo energetico (vedi nostro post)

Altro elemento essenziale del sistema di rete legata all’energia è poi quello dei trasporti, nell’ambito dle quale il programma europeo Ten-T (Trans European Network) sta contribuendo al miglioramento dell’infrastruttura comunitaria con Bruxelles che sta riorientando gli investimenti previsti verso soluzioni e tecnologie orientate alle nuove esigenze evolutive. 

Passando poi a quelli che sono gli obiettivi di prospettiva dell’Unione energetica europea, va precisato che la maggior parte degli obiettivi previsti nell’ambito dell’Energy Union, pur essendo ancora tutti sulla carta, ci si può oggi avvalere di una ben precisa strategia che prevede target di breve termine per ognuno delle cinque dimensioni si cui si basa come:

  • sicurezza dell’approvvigionamento;
  • un mercato dell’energia pienamente integrato;
  • efficienza energetica;
  • decarbonizzazione dell’economia;
  • ricerca/innovazione. 

Molto lunga è poi la lista delle spinose questioni ancora aperte, tra le priorità del prossime esecutivo UE, ad iniziare dalla necessità di migliorare il processo di digitalizzazione energetica, investire in nuove smart grid e sistemi d’accumulo ed il cruciale tema legato al miglioramento della protezione e della cybersicurezza delle infrastrutture più strategiche.

Nel corso dell’evento di presentazione del nuovo rapporto, le parole del vicepresidente della Commissione europea, Maroš Šefčovič:  “Sono orgoglioso di essere qui oggi, di presentare questo pacchetto con un semplice messaggio: l’Unione energetica è diventata realtà”aggiungendo come “L’Unione dell’energia è la migliore espressione dell’Europa: affrontare insieme le grandi questioni della sicurezza e della transizione energetiche che non possono essere risolte entro i confini nazionali […] Spetta ora a ciascuno Stato membro dare seguito a quanto è stato fatto e integrare rapidamente le misure nazionali in materia di energia, clima, mobilità e tutti gli altri settori connessi, in modo che l’Europa svolga un ruolo guida nella realizzazione della neutralità climatica entro la metà del secolo”.

A seguire un breve video realizzato dalla Commissione Europea, che ci accompagna nelle varie azioni previste dal piano

Sauro Secci

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