Smantellamento Concordia a Piombino: il Consorzio si presenta proponendosi come “Centro di Eccellenza Europeo per lo smaltimento navi”

Solo pochi giorni fa avevamo analizzato gli aspetti decisionali circa i prossimi passi sullo smaltimento della grande nave da crociera Costa Concordia, soprattutto in riferimento ai grandi rischi connessi con il trasferimento del relitto presso il porto ligure di Genova, distante quasi cinque giorni di navigazione, il prossimo luglio, in piena stagione turistica, attraversando l’arcipelago toscano ed il santuario dei cetacei.


Rischi che vedono ancora una volta come obiettivo bersaglio la Toscana, che da oltre due anni sta subendo le conseguenze di un naufragio e di un relitto ancora pieno di contaminanti e che è da considerare, a tutti gli effetti un rifiuto.

Una mossa, quella che probabilmente verrà presa il prossimo 25/26 giugno, che sembra fatta apposta per precludere ogni chance alla scelta più logica e sostenibile dello smantellamento presso il porto di Piombino, sede del polo siderurgico Lucchini in crisi oltre che SIN (Sito di Interesse Nazionale da bonificare), distante appena un giorno di navigazione, ma che sarà pronto per accogliere la nave nel prossimo mese di settembre.

Proprio mentre anche il Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, ha fatto sentire la sua voce affinché la scelta governativa ricada sul porto di Piombino, scrivendo direttamente al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, le più belle motivazioni per la scelta del porto toscano sono venute proprio dal Consorzio di sei grandi imprese prevalentemente toscane, “Piombino per la Concordia”che oggi a Firenze si è presentato alla stampa.

Un quadro di aziende nazionali di primissimo ordine e di valenza assolutamente internazionale quelle che compongono il nuovo consorzio che si propone di creare a Piombino un “Centro di eccellenza europeo per lo smantellamento sostenibile di grandi navi”, che aggrega tutte le competenze necessarie ed irrinunciabili per lo smantellamento in sicurezza di grandi navi. Sono sei le aziende che daranno vita al Consorzio, ciascuna con competenze complementari, ed in particolare:

  • EcoAcciai Spa di Pontedera con l’AD Fabrizio Lupoli (link sito). Si tratta di una azienda leader nelle tecnologie sostenibili di recupero di rottami metallici e nell’ambito della quale è nata anche Decomar Spa (link sito), azienda detentrice di una tecnologia di dragaggio di bacini interni, coste ed aree portuali, non invasive, personalizzabile in funzione delle caratteristiche sitologiche specifiche e massimamente rispettose degli ecosistemi di riferimento e vedi “Dragaggi 2.0: ed anche le spiagge diventano sostenibili con una tecnologia ancora una volta Made in Italy“.
  • Asiu Spa con il Presidente Fulvio Murzi (link sito). Si tratta dell’azienda consortile per la gestione integrata dei rifiuti della Val di Cornia Piombinese, che, anche per la presenza del SIN di Piombino e delle numerose industrie siderurgiche ed energetiche presenti ha da tempo sviluppato una visione più sinottica della tematica rifiuti, che va oltre ai rifiuti urbani, proponendosi come azienda cuscinetto tra la dimensione imprenditoriale ed il pubblico servizio.
  • Ecofor Service Spa di Pisa con l’AD Rossano Signorini (link sito). Azienda con ventennale esperienza nello sviluppo di soluzioni per la corretta gestione del ciclo dei rifiuti in linea con la legislazione comunitaria e nazionale, con l’obiettivo principale di migliorare la qualità della vita riducendo il più possibile il costo socio-ambientale attraverso la gestione di impianti innovativi e la sperimentazione di tecnologie all’avanguardia.
  • Gruppo Forti Spa con il Presidente Franco Forti (link sito): Azienda fondata nel 1926 e leader nell’ambito delle costruzioni e dell’edilizia sostenibile, dell’ecologia dell’assetto del territorio e dei bacini idrici.
  • Despe Spa di Bergamo con l’AD Stefano Panseri (link sito). Eccellenza assoluta a livello europeo nell’ambito delle grandi demolizioni sostenibili e acronimo di DEemolizioni SPEciali. Un vero fiore all’occhiello in questo ambito, dal momento che Despe esegue lavori specialistici in tutta Italia, soprattutto nel campo delle centrali elettriche e termoelettriche, decomissioning della centrale nucleare di Caorso, Terremoto de L’Aquila, etc, con innovazioni tecnologiche che hanno permesso all’azienda di essere considerata come l’unica in grado di eseguire demolizioni ad alto rischio effettuate con uno dei parchi macchine più grandi e specialistici d’Europa. Una notazione particolare è il brevetto del 2008 “Dust Buster”, un sistema per abbattere le polveri in quota, utilizzato, per esempio, per la demolizione di altissime ciminiere (anche oltre 200m di altezza come quella della centrale termoelettrica di Tavazzano) che è stato apprezzato in Italia e all’estero soprattutto dai costruttori di macchine. Una azienda della cui immensa professionalità sono stato testimone nei miei lunghi trascorsi ENEL, vedendoli al lavoro nella demolizione delle due ciminiere da 105 m della Centrale termoelettrica di Santa Barbara (vedi anche video in calce al post).
  • Remazel Engineering Spa di Bergamo con l’AD Gianfranco Gamba (link sito). Si tratta di un grande studio di ingegneria di processo, e di costruzione nella impiantistica e nella componentistica industriale con grande esperienza nei settori energetico e cogenerazione, chimico e petrolchimico, raffinerie, siderurgico, trasporti ed impianti industriali in genere.

A presentare la compagine consortile, alla base del costituendo “Centro di eccellenza europeo di Piombino”Fabrizio Lupoli, AD di Ecoacciai. Lupoli ha evidenziato la confusione di termini, spesso usati come sinonimi, tra smantellamento e demolizione, con la seconda che non rappresenta che una delle fasi dello smantellamento. Le aziende costituenti il Consorzio sono tutte certificate ISO 9000 (di processo), ISO14000 (ambientale) e OHSAS 18001 (sicurezza sul lavoro), con la possibilità di adozione di approcci del tipo Carbon Free Foot, che prevede l’approccio per le procedure di smantelamento “dalla culla alla tomba” con la valutazione del ciclo di vita LCA (ISO 14040), e sono in grado di garantire l’adozione delle migliori tecnologie disponibili in un settore che vede troppo spesso grandi navi, carrette del mare finire in porti lontani, come quelli dell’estremo oriente, per essere smaltite con metodologie primitive e con ampio uso di manodopera minorile.

Al riguardo della nuova infrastruttura che potrà nascere sulla darsena piombinese dal prossimo mese di settembre per essere operativa in sei mesi, sarà completamente finanziata da privati e si tratterà di un “Cantiere ermetico Terra-Mare”, nel rispetto dell’assenza di ogni interazione dell’area operativa di smantellamento e recupero, costituita dal bacino di accoglimento della grande nave, con il resto dell’area portuale e con un approccio capace finalmente di eliminare il grande limite da sempre insoluto delle bonifiche italiane, nelle quali troppo spesso, quando si interviene, si spostano i problemi da una matrice ambientale (aria, acqua, suolo) all’altra, spostando ma non rimuovendo, in verità, le contaminazioni alla radice.

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Panoramica attuale del Porto di Piombino

Ad una mia specifica domanda sulla gestione delle operazioni in piena area SIN (Sito di interesse nazionale da bonificare) come Piombino, il tecnico di Ecoacciai a dichiarato che oltre ad una caratterizzazione ex ante del sito, che farà lo “zero” o il fondo, prima dell’insediamento della nuova piattaforma di smaltimento, il sito sarà monitorato in continuo con dati in tempo reale alla Autorità Competente per garantire la massima trasparenza e l’adozione delle migliori tecnologie disponibili. Anche a domande specifiche sulla forza del consorzio i singoli referenti, sostenendo fortemente che “non sono una Armata Brancaleone”, hanno dato ampie garanzie, con le sei aziende che carano un fatturato annuale complessivo di 500 milioni di euro occupando circa 450 addetti.

Venendo al carico di lavoro indotto dalla massa della stessa Concordia di circa 40.000 tonnellate, è stato l’AD Ecoacciai Lupoli a tranquillizzare che si tratterebbe di appena il 10% dei materiali ferrosi trattati annualmente da Ecoacciai che assomma ad oltre 400.000 tonnellate/anno. Importanti anche le ricadute occupazionali dirette che l’innovativo insediamento avrebbe, stimato in 150-200 addetti diretti. I membri del Consorzio, che hanno cercato tutte le vie istituzionali per far comprendere la grandissima valenza dell’iniziativa in ambito europeo, hanno anche ribadito che proveranno comunque ad andare avanti, anche nel caso la Costa Concordia non dovesse arrivare a Piombino, viste le grandi possibilità di demolizione anche nell’ambito di grandi navi da guerra.

Avendo già abbondantemente parlato degli enormi rischi connessi con il trasferimento del relitto della grande nave da crociera a Genova, adesso l’attenzione si sposta sui decisori e sui tavoli romani dai quali scaturiranno decisioni che, se finalmente guidata da ragionevolezza e buon senso insieme, potrebbero finalmente determinare una grande pagina di valorizzazione di un paese che, nonostante tutto è ricchissimo da sempre di enormi competenza, ed il consorzio tosco-lombardo di elevatissimo profilo professionale che si va costituendo ne è davvero una prova tangibile. “Ma che un giorno davvero si possa cambiare verso??”

A seguire, un servizio che introduce alla azioni in corso nell’area Piombinese, con interventi del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e di Luciano Guerrieri, dell’Autorità Portuale di Piombino, che ci parla dei lavori in corso nel porto toscano per accogliere la Concordia, con l’aumento del carenaggio a 20 m.

Esempio di demolizione di ciminiera di centrale termoelettrica con soluzione DeSpe, effettuato con la metodica “Top Down Way“, che si descrive semplicemente con il suo nome

Sauro Secci

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