San Marino Green Festival 2019: dal 20 al 22 settembre nella Repubblica del Titano

Si svolgerà dal 20 al 22 settembre 2019 la prima edizione del “San Marino Green Festival – Abbattere muri coltivare speranze”, nel suggestivo contesto della piccola Repubblica del Titano, Antica Terra della Libertà, che con le sue tre superbe creste rocciose domina il Montefeltro di Raffaello.

Un ecofestival che avrà diverse location, compresa l’affascinante cornice Centro Storico Patrimonio dell’Unesco. Sarà una tre giorni ricca di eventi, workshop e convegni dedicati alla sostenibilità, all’economia circolare, all’emergenza climatica nelle sue molteplici correlazioni: innovazione tecnologica, energie rinnovabili, mobilità, pianificazione territoriale, risorse agroalimentari, turismo. Non mancheranno laboratori didattici, test drive, presentazione di libri, spettacoli e concerti. Sarà costantemente operativo un Mercatino della Sostenibilità dove fare acquisti sostenibili e rifocillarsi. Un ruolo importante è stato dato all’arte, ritenuta strumento di comunicazione sempre più efficace, con un circuito di sette mostre collegate ai temi dell’ambiente e questioni sociali.

A seguire una intervista all’ideatore del San Marino Green Festival, Gabriele Gemignani.

Come è nata l’idea del Green Festival e quali sono gli obiettivi che vorrebbe raggiungere?

L’idea parte lo scorso anno da una sfida vinta, quella cioè di creare un’iniziativa green senza un budget di partenza, ma passando attraverso la messa a punto di un format nel quale poi pubblico e privato avrebbero messo la propria fiche per giocare.

L’evento era il San Marino Green Party e inizia tutto da lì.

Fra gli obiettivi che mi sono posto con il festival c’è sicuramente quello di fungere da catalizzatore del dialogo fra i diversi attori del cambiamento quali le istituzioni, le aziende, le multiutility e i cittadini. Un dialogo e una condivisione d’intenti che consenta di accelerare i tempi e la qualità delle azioni in tema di green economy e sostenibilità. 

Quali iniziative sono state messe in piedi finora e quali benefici ne hanno tratto i cittadini sammarinesi?

Nella strategia adottata per promuovere il festival ho ipotizzato una serie di attività tematiche che ho chiamato eco-cantieri del festival. Queste attività si sono sviluppate all’interno del tessuto sociale sammarinese per cui hanno sortito l’effetto di sensibilizzare e avvicinare le persone al tema della sostenibilità.

In primis “Facciamo un Goal alla plastica”, prima azione concreta di sostenibilità applicata allo sport sammarinese, ha consentito ad una società sportiva (SP Cailungo) di eliminare in un anno ben 15.000 bottigliette di plastica e di adottare un decalogo virtuoso ed educativo a beneficio dei tanti ragazzi che frequentano la società.

Un format e una esperienza replicabili che metto a disposizione di altre realtà sportive e per il quale c’è stato l’interessamento della Rimini Calcio che mi ha recentemente contattato.

Un altro eco-cantiere appena avviato è “EX NOVO. Smonta, pensa, crea”, un progetto dalla valenza didattica, ecologica e inclusiva a beneficio dei ragazzi portatori di disabilità dell’associazione ASDEI. Un laboratorio creativo che serve a dare nuova vita alle cose gettate nella spazzatura ma che lavora anche su integrazione e inclusività.

Per l’organizzazione della prima edizione del Green Festival quali collaborazioni sono state raggiunte e quali personaggi internazionali legati all’ecosostenibilità, invece, sono stati invitati a dare un contributo?

Abbiamo inoltrato inviti importanti dei quali stiamo monitorando le risposte con i rispettivi uffici organizzativi. Da Greta Thunberg a Pepe Muijca, giusto per citare dei giganti internazionali.

Abbiamo stabilito gemellaggi con  SOSAmazzonia Benefit Festival e Umbria Green Festival e stiamo lavorando per definire altri sinergismi significativi con altre realtà tematiche.

Cosa si può fare per ridurre l’uso della plastica e aumentare la raccolta differenziata nella Repubblica di San Marino?

Sicuramente si può e si deve fare molto e questo perché la comunità sammarinese è in netto ritardo rispetto ai comuni italiani limitrofi. È mancato un vero e proprio lavoro culturale di base, un processo di sensibilizzazione e di responsabilizzazione dei cittadini. Ma sono convinto che ci sia la volontà di recuperare, e il lavoro da fare sulle scuole lo ritengo di primaria importanza per diversi e intuibili motivi. Borracce e materiali mono suo compostabili legati alla somministrazione di cibi e bevande stanno sempre più entrando nella cultura di singoli cittadini e di operatori turistici.

Cosa dovranno fare anche gli altri Paesi per ridurre le emissioni inquinanti e contenere l’aumento della temperatura mondiale?
A livello globale la situazione mi sembra molto complessa con atteggiamenti incomprensibili da parte di stati come gli USA che non vogliono assumersi i propri oneri. Ed è’ comunque molto difficile pensare che i paesi emergenti in tempi brevi riescano a recepire le direttive sule emissioni, riconvertendo le proprie fonti energetiche legate ai combustibili fossili in energie rinnovabili.

Lei è ottimista o pessimista per il futuro dei cittadini, non solo sammarinesi, di domani?

Vorrei essere ottimista, ma realisticamente lo trovo difficile.

Quello dei cambiamenti climatici è un problema che osservo nel suo evolvere dagli inizi degli anni ’90 e negli ultimi 2-3 anni ho visto un inasprimento dei fenomeni climatici estremi che non possono non destare grande preoccupazione.

Tuttavia penso sia nostro dovere nei confronti delle giovani generazioni assumere un atteggiamento responsabile e propositivo e, senza farsi travolgere dal catastrofismo, impegnarci nel quotidiano e nel locale a contrastare il cambiamento climatico.

Per concludere ricordo che dal settembre 2015, le Nazioni Unite hanno adottato l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile, che include 17 “Goal” e un ampio numero di “targets” frutto di una lunga elaborazione e di una visione che viene definita “people centred”.

In altri termini, un’idea di sviluppo che non può prescindere dalla partecipazione attiva delle persone e delle loro organizzazioni quale motore di un cambiamento che deve avere basi democratiche e non essere calato o concordato dall’alto da organizzazioni statali o internazionali .

A seguire il  volantino del San Marino Green Festival 2019

Scarica il programma completo a questo link o direttamente dal nostro sito

La Redazione di Ecquologia

Articoli correlati