Piccole comunità energetiche e mix rinnovabile: un nuovo strumento a disposizione

Una realtà fondamentale tra i cittadini per supportare la transizione energetica è indubbiamente quella delle comunità energetiche, realtà oramai consolidata nel nord Europa. Un modello innovativo di approvvigionamento, distribuzione e consumo dell’energia orientato ad autoprodurre e distribuire autonomamente sul posto tutta la propria energia e finalizzato ad agevolare la produzione e lo scambio di energie generate da fonti rinnovabili e riduzione dei consumi energetici con nuove soluzioni di efficientamento. (nell’immagine di copertina la visualizzazione della domanda di energia termica in un quadrante di 100mx100m (486 residenti) nel comune di Neumark, con i colori scuri che indicano più alta domanda di energia).

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Si tratta di una forma aggregativa di cittadini ancora fortemente condizionata dal fatto che al momento in Italia l’unica forma di autoconsumo consentita è quella costituita da un unico impianto ad un unico consumatore finale (one to one), con l’eccesso di produzione che deve essere immesso in rete in attesa che arrivi finalmente a compimento la grande battaglia (combattuta anche dalle pagine del nostro sitoper avere la possibilità di scambiare e vendere energie tra cittadini nei sistemi di distribuzione chiusi (SdC).

Dal momento che quasi sempre i rappresentanti delle piccole comunità non sono in grado di ipotizzare con buona precisione quale sia la migliore soluzione per loro, anche in funzione delle potenzialità energetiche dei rispettivi territori, per carenza di risorse e competenze, un team di esperti dell’IOSB del Fraunhofer Institute, organizzazione no profit di ricerca applicata di riferimento in Europa, ha progettato e messo a punto uno specifico strumento in grado di accompagnare queste nuove realtà in questo percorso di svolta. A livello esemplificativo, nella figura seguente sono riportate 6 diverse mappe della nostra Italia, ciascuna riferita al potenziale energetico di altrettante forme di energia rinnovabile, a dimostrazione che solo una grande sinergia tra queste ed il loro sviluppo armonico ed inserimento nei territori risulti fondamentale per sostenere le transizione energetica verso un modello energetico distribuito e veramente partecipato.

Nello specifico i ricercatori del ramo Advanced System Technology hanno sviluppato un software che analizza le esigenze e le opportunità per i singoli comuni, definendo non solo il mix energetico ottimale, ma contesualizzandolo anche alle opportunità di finanziamento disponibili.

Si tratta di un nuovo strumento frutto di un progetto più ampio, il “Technological and Economic Energy Modeling  – modTRAIL.  

Il nuovo software è già stato testato in quattro comuni pilota con meno di diecimila abitanti, collocati nello stato federale tedesco della Turingia, Kahla, Werther, Neumark e Großobringen.  

A livello di funzionamento il sistema risulta abbastanza semplice ed in sostanza:

  1. in base alla località inserita nel sistema, il programma invia all’amministrazione i dettagli sulla domanda di elettricità e riscaldamento;
  2. l’amministrazione formula la propria preferenza circa la futura fornitura energetica scegliendo tra le diverse opzioni (energia solare ed eolica, batterie e accumulatori termici, caldaie a gasolio e a gas, pompe di calore ad aria e pompe di calore geotermiche);
  3. la stessa amministrazione dettaglia anche una serie di priorità come fattori secondari, come ad esempio “ridurre al minimo la CO2 è la massima priorità? ” oppure “i costi di acquisto dell’energia sono più importanti?.
  4. la piattaforma è così in grado di determinare il mix, includendo nel risultato proposto anche i costi di installazione e esercizio, i costi di approvvigionamento energetico, la quantità di emissioni di CO2 e le possibilità di programmi di finanziamento.

Come ha spiegato Liane Rublack, ricercatrice del Fraunhofer IOBS -AST.  “Con il nostro progetto, i sindaci delle comunità più piccole possono conoscere le possibilità tecniche oggi disponibili per la transizione verso una nuova economia energetica e le corrispondenti opportunità di finanziamento. E le informazioni che ricevono sono adattate in modo specifico ai loro comuni.”  La stessa ricercatrice ha precisato anche che “Con il nostro strumento di ottimizzazione, vogliamo avviare il processo e mostrare ai sindaci delle piccole comunità il potenziale offerto dalle fonti di energia rinnovabile per i loro comuni”.

Per la messa a punto del nuovo strumento il team di ricerca del Fraunhofer IOSB-AST ha utilizzato i profili di carico standard per le famiglie correlandoli con le serie temporali per le fonti di energia rinnovabile registrate dal Servizio meteorologico tedesco. Unico fattore limitante che, almeno per il momento, il progetto è pensato per la sola Germania.

Scarica il documento di sintesi “Suitable energy mix for smaller communities” del Fraunhofer Institute

Sauro Secci

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