Pastificio Girolomoni: completato il percorso green della culla del biologico italiano

Chi è passato da Isola del Piano e dal Monastero di Montebello sulle colline che dominano Urbino, sarà sicuramente rimasto colpito dal misticismo di un luogo consacrato alla terra ed un punto di riferimento fondamentale del biologico italiano, che proprio qui ha visto le sue origini grazie ad un pioniere e “monaco della terra” come Gino Girolomoni, che in questa terra è nato e dove, dai primi anni ’70 avviò il grande sogno del biologico italiano, oggi sempre più solida realtà nel grande mosaico della sostenibilità in lenta ma progressiva costruzione.

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Un sogno oggi divenuto una solida realtà quello di Gino, mirabilmente portato avanti dopo la sua scomparsa avvenuta nel 2012, dai figli Giovanni Battista, Samuele e Maria Maria Girolomoni. Si tratta infatti del primo pastificio italiano interamente biologico, che oggi ha anche completato il suo percorso green a livello energetico, intrapreso negli anni. La cooperativa marchigiana infatti, partner di Ecofuturo Festival, ha completato il mosaico delle energie rinnovabili con l’installazione di una moderna caldaia a cippato, coprendo così l’intero fabbisogno anche termico di acqua calda, necessaria per il processo di essiccazione della pasta. Il fabbisogno elettrico della Cooperativa Girolomoni avviene attraverso Dolomiti Energia, che fornisce energia italiana al 100% prodotta esclusivamente da fonti rinnovabili, oltre che dalla pala eolica e dall’impianto fotovoltaico di proprietà in grado di coprire l’8% del fabbisogno. 

Come spiega lo stesso Giovanni Battista Girolomoni, Presidente della Gino Girolomoni Cooperativa Agricola “Possiamo affermare, dati alla mano, che tutti i nostri processi di lavorazione per realizzare prodotti biologici sono effettuati con un’alta sensibilità etica, ovvero con energia proveniente da fonti rinnovabili. Questa scelta di approvvigionamento energetico, che va a sostituire il precedente impianto a GPL, porterà oggettivi vantaggi. Nell’immediato avremo un risparmio economico rispetto all’acquisto del gpl e la filiera dell’approvvigionamento del cippato sarà corta, utilizzeremo infatti in gran parte legnami marchigiani“.

Si tratta di un impianto, quello installato da Girolomoni, particolarmente innovativo, dotato di un sistema di abbattimento delle emissioni in atmosfera. Il cippato di legno, proveniente da boschi gestiti in modo sostenibile, giunge presso il pastificio una volta alla settimana, scaricato in un apposito deposito interrato. Da qui viene prelevato attraverso un nastro trasportatore che lo trasferisce al serbatoio di esercizio della caldaia. La legna cippata viene bruciata in maniera eco-tecnologica, al fine di massimizzare il rendimento energetico rispetto alle caldaie tradizionali. Con tale processo si producono oltre un milione e 200 mila calorie, sufficienti per garantire il raggiungimento dei 105 gradi centigradi all’acqua che entrerà negli essiccatoi della pasta.

Un altra grande realizzazione da parte di una azienda storica per il biologico italiano e di riferimento della grande rete di eccellenze di Ecofuturo Festival.

Concludiamo questo post con una grande citazione del padre del biologico italiano, Gino Girolomoni:

“Mangiare non è soltanto piantare, raccogliere, trasformare e cuocere cibo.
Mangiare è dono, spiritualità, amicizia, fraternità, bellezza, calore, colore, sapienza, semplicità, compagnia”

[Gino Girolomoni] 

Sauro Secci

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