Mobilità sostenibile: progettualità locali incentivate con un nuovo decreto

A due mesi dal grande evento “Spolveriamoci”, organizzato dalla rete di Ecofuturo, con i comunicatori ambientali dei grandi media nazionali presso il Senato della Repubblica (vedi post “Spolveriamoci”: i grandi divulgatori ambientali e le polveri sottili in città), il 21 luglio scorso, con la firma di un nuovo specifico decreto sulla green mobility, il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, ha creato i presupposti per l’assegnazione di 35 milioni di euro da destinare a progetti locali di eco-trasporti. In sostanza, a valle della approvazione in Parlamento, il decreto attuerà quanto già previsto dal “Collegato Ambientale” per il Programma sperimentale nazionale della mobilità sostenibile.

Dopo l’entrata in vigore, il nuovo decreto disciplinerà attraverso uno specifico bando, lo stanziamento dei fondi a favore dei progetti di mobilità dolce (sui fronti degli spostamenti casa-scuola e casa-lavoro) per i comuni con oltre 100 mila abitanti.
A parità di valutazione, il bando darà priorità premiale alle proposte degli Enti locali in cui si sia verificato nel 2015 un superamento dei limiti di legge di PM10 e NOx e in cui sia stato adottato il Piano Urbano della Mobilità, al pari di quelli che abbiano aderito ad accordi territoriali di contenimento dell’inquinamento atmosferico da sorgenti mobili (traffico veicolare). L’attribuzione dei punteggi sarà effettuata attraverso specifici criteri come:

  • qualità dell’intervento anche in termini di fattibilità e di copertura finanziaria;
  • benefici ambientali ottenibili;
  • livello di integrazione con altre azioni sul territorio;
  • grado di innovazione;
  • presenza di una pianificazione dei trasporti e di iniziative di mobility management nell’ambito dell’amministrazione.

Le proposte dovranno essere presentate da uno o più Enti Locali e potranno riguardare iniziative di:

  • car-pooling;
  • car-sharing;
  • bike-pooling;
  • bike-sharing;
  • piedi bus e percorsi protetti per gli spostamenti tra casa e scuola a piedi o in bicicletta.

Nell’ambito degli interventi finanziabili, figurano inoltre  corsie ciclabili e le cosiddette “zone 30” (forme di intervento urbanistico per la moderazione del traffico nella viabilità urbana, introdotte in Italia nel 1995 all’interno delle direttive per la redazione dei Piani Urbani del Traffico), come quelle che prevedono la riduzione del traffico, dell’inquinamento e della sosta in prossimità di istituti scolastici, università e sedi di lavoro. Nel nuovo decreto esistono inoltre spazi anche per proposte di programmazione di uscite didattiche e spostamenti durante l’orario di lavoro per motivi di servizio con mezzi di trasporto a basse emissioni, per progetti di formazione ed educazione di sicurezza stradale e di guida ecologica, cosi come quelli che prevedono la cessione a titolo gratuito di ‘buoni mobilità’ o agevolazioni per studenti e lavoratori i quali vogliano usare modalità di trasporto sostenibile nei tragitti casa-scuola e casa-lavoro.
Una azione significativa, sicuramente da consolidare ed irrobustire per dare sostanza ad un ridisegno complessivo della mobilità urbana, visti gli altissimi costi sociali e sanitari che ogni anno i combustibili fossili presentano (vedi post “Battere le polveri sottili nelle città. Evitare 54mila morti l’anno“).

Sauro Secci

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