Inaugurato a Shanghai lo Younchou building & Cino-Italiano centro per la sostenibilità. Esempio di ristrutturazione eco

L’inaugurazione è avvenuta dentro il campus immenso della Tongji University di Shanghai ed è stato realizzato con il contributo del Ministero dell’Ambiente Italiano e la collaborazione di molte università tra cui quelle di Venezia e Bologna.

Erano presenti oltre agli ospiti Cinesi anche il vicerettore Alessandra Scagliarini di Unibo insieme al direttore del Ministero dell’Ambiente Francesco La Camera  che ha sostituito il Ministro Galletti inizialmente previsto e all’architetto Casamonti di Archea che ha  diretto la riconversione sostenibile di questo vecchio edificio per trasformarlo in un edificio a energia zero.

Casamonti ha affermato che non può più esistere una architettura che non sia ecologicamente sostenibile e che la sfida delle città è abbattere del 50% l’energia consumata sia elettrica che per calore e condizionamento. L’edificio in effetti ha un cappotto termico significativo su cui sono stati applicati pannelli  che lo integrano architettonicamente nel parco  e ne rendono la facciata ventilata grazie alle geometrie di pieni e vuoti. Il parco  circostante  l’edificio è molto verde e attraversato da canali che fanno dell’Università di Tongji il luogo tra i più vivibili della Cina tra Shanghai è Pechino.

Sul tetto sono posizionati gazebo in legno con fotovoltaico e spazi inerbiti anche se senza aver scelto l’inerbimento totale del tetto come soluzione per il risparmio energetico . Si fa inoltre il recupero delle acque piovane , si usano solo led per illuminare e le pompe di calore per riscaldare ma è un peccato che non si sia usato lo scambio geotermico dato che l’area è ricchissima di acqua e che con un pozzo di pochi metri per il prelievo ed uno di reiniezione potremmo dare una efficienza alle pompe di calore moltiplicata per 5 in in inverno e per 10 d’estate inoltre è indubbio che in metropoli zeppe di grattacieli il ruolo del fotovoltaico e dell’eolico resta marginale mentre si possono riconvertire tutte le aree metropolitane con ricchezza di acqua nel sottosuolo  con la bassa entalpia.

L’edificio comunque è indubbiamente una ristrutturazione innovativa e di qualità anche nel design interno e nella realizzazione degli spazi estremamente all’avanguardia a cui hanno collaborato gli studenti di questa esperienza di formazione bilaterale che da all’Italia una notevole immagine positiva  e un sostegno alla penetrazione delle imprese italiane in Cina e viceversa.

Erano presenti le aziende italiane innovative nel mondo delle bonifiche tra cui Decomar con il presidente Davide Benedetti e l’ing Gianni Depperu e Ennio Rao, amministratore di 6v del gruppo Trevi insieme al Prof Giuliano Gabbani, Responsabile Scientifico di Giga e il sottoscritto.

Nel pomeriggio l’università di Tongji ci ha ospiato nell’aula magna per l’illustrazione delle tecnologie ecoinnovative davanti alle autorità accademiche italiane con il rettore di Ca Foscari, direttore del dipartimento bonifiche  Ph D. Professor Pinjing HE e il Direttore del Ministero dell’Ambiente La Camera.

Protagoniste le tecnologie Decomar con l’ecodragaggio limpidho che abbinate alle soluzioni di 6v per il trattamento fanghi inquinati hanno suscitato grande attenzione dato che possono , e finalmente, dare alle bonifiche il senso vero non come avviene oggi con le vecchie tecniche in cui si amplifica il problema nel momento del prelievo e si sposta la bonifica vera a data da destinarsi.

Molto interesse ha anche suscitato il sistema Trevi di impermeabilizzazione in situ delle discariche non impermeabilizzate senza spostare i rifiuti.

Io, in rappresentanza di Giga sono intervenuto per chiedere di aprire un canale permanente con l’università e il mondo delle ecotecnologie di Ecofuturo e la mia proposta è stata accettata con entusiasmo.

Ho detto “non abbiamo paura di volare, ma volare costa e inquina, ora che ci siamo conosciuti ci possiamo parlare direttamente“.

Fabio Roggiolani 

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