Geotermia ovunque: arriva anche nel PER friulano

Il variegato mondo delle geotermie, ed il plurale è davvero appropriato per l’ampia gamma tecnologica di questa storica rinnovabile nelle forme di alta, media e basse entalpia e soprattutto termica o elettrica, sbarca anche in una altra regione italiana come il Friuli.


Certo non farebbe notizie vedere la geotermia come fonte importante in regioni come Toscana, Lazio, Campania, ricche di risorse a media e bassa temperatura, ma grazie alla nuova geotermia a bassa entalpia, che permette davvero di dare una svolta decisiva nel settore dell’efficientamento energetico degli edifici, questa storica fonte , nata in Italia, oltre un secolo fa, si propone come la più distribuita sui territori nel settore termico (riscaldamento e raffrescamento), come lo è il fotovoltaico per il settore elettrico.

Un matrimonio straordinario quello tra fotovoltaico e geotermia a bassa entalpia, che non è sfuggito ai legislatori della Regione Friuli, regione comunque ricca anche di siti termali con i quali può instaurare una magnifica sinergia,, che lo hanno inserito nel nuovo PER Friuli Venezia Giulia (Piano Energetico Regionale), presentato in questi giorni, raccogliendo una serie di osservazioni presentate da enti e organizzazioni portatori di interesse al Piano energetico regionale, che oggi ha quasi completato il suo iter burocratico (link per scaricare il PER e i suoi allegati), dopo che la giunta, su proposta dell’Assessore all’Ambiente ed Energia Sara Vito, ha espresso parere favorevole in sede di Valutazione ambientale strategica del Piano.

Uno strumento fondamentale di pianificazione energetica il PER, come strumento strategico di riferimento con il quale l’amministrazione locale, nel rispetto degli indirizzi nazionali e comunitari e delle norme vigenti, assicura una ordinata corrispondenza fra energia prodotta, uso razionale di utilizzarla e capacità di assorbirla da parte di territorio ed ambiente di riferimento. Attraverso il Piano vengono infatti individuati gli obiettivi principali e le direttrici di sviluppo e potenziamento del sistema energetico regionale per la produzione, il trasporto e la distribuzione di energia, definendo programmi di attuazione, azioni dirette, linee di indirizzo e di coordinamento.

Anche nel caso friulano il complesso procedimento di approvazione del PER, ha consentito a tutti i portatori di interesse di presentare le proprie osservazioni, recepite in questi giorni nel nuovo PER. Tra le novità introdotte Il criterio di valutazione oltre che degli impatti economici delle misure del piano, anche di quelli occupazionali, elemento richiesto a gran voce dalle ambientaliste, e che vede l’incentivazione alla realizzare piattaforme logisticheper biomasse forestali. Non meno importanti poi, su richiesta delle Autonomie locali, gli approfondimenti del Piano che hanno riguardato la geotermia e l’idrotermia, un ambito spinto anche da nuove soluzioni tecnologiche davvero perforanti, modulari, scalabili e per questo pienamente distribuite e proiettate verso i nuovi modelli energetici in via di decarbonizzazione. Un importante enfasi nel piano, è stata riservata, e non poteva essere diversamente vista la copertura forestale della regione, ai sistemi di teleriscaldamento, con riferimento non solo agli usi usi civili ma anche a quelli industriali. Viene sottolineata al riguardo l’esigenza del settore industriale di promuovere la realizzazione di impianti centralizzati al servizio di più imprese nell’ambito di progetti aggregativi finalizzati all’efficienza energetica. Sempre su questa falsariga anche la possibilità di finanziare progetti pilota che prevedano sistemi di accumulo termico innovativi per insediamenti di nuova realizzazione, esistenti o nell’ambito di operazioni di ristrutturazione energetica. Un aspetto davvero originale del piano è inoltre costituito dall’ipotesi di stipulare accordi che coinvolgano tutti gli attori del sistema elettrico, navale ed energetico, per l’avviamento di attività di ricerca e modellizzazione per lo sviluppo di una “smart grid” portuale finalizzata all’abbattimento delle emissioni urbane nel periodo di attracco delle navi.

Indubbiamente un esempio importante di un PER molto attento a calare adeguatamente le rinnovabili nelle peculiarità territoriali, proprio nella regione che nell’immaginario collettivo richiama il vento e l’eolico, pensando alla bora triestina, e dove proprio l’energia eolica ha un potenziale praticamente inesistente, vostro che quel vento, così violento e quindi non sfruttabile energeticamente, soffia solo pochissimi giorni all’anno e dove, di contro, si conferisce una attestazione importante ad una fonte come la geotermia a bassa entalpia, disponibile praticamente in ogni “angolo” del nostro paese.

Sauro Secci

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