Geotermia al bivio: una riflessione del Professor Donatini, docente di Geotermia dell’Università di Pisa

Una conferenza stampa molto partecipata quella per la presentazione dell’Appello “Smart Italy”, promosso dal Coordinamento FREE e dall’associazione GIGA, a fronte della assurda moratoria di 6 mesi ai permessi di pozzi esplorativi in essere ed anche alla ricerca di cui è ricchissimo il tessuto geotermico toscano. L’evento è stato occasione di aggregazione di ricercatori e docenti di geotermia di tutti gli atenei di una terra di riferimento per lo sfruttamento di questa fonte come la Toscana, che hanno risposto compatti all’appello.


Tra gli intervenuti per l’adesione all’iniziativa, un grandissimo esperto di geotermia, che ha portare la sua testimonianza, decano della geotermia, per la sua lunga esperienza nelle ricerche geotermiche in ambito ENEL prima e come docente universitario di energia geotermica, presso il Dipartimento di Energetica dell’Università di Pisa poi, come l’Ingegner Franco Donatini. Donatini (foto sotto a destra) ha tracciato nell’occasione un contesto che vede una “Geotermia al bivio”, che è anche il titolo di un interessante articolo, pubblicato nel 2013 sulla Rivista dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Pisa; che ripercorre molte delle parti dell’intervento. Una geotermia quella italiana, secondo Donatini, che si trova oggi essenzialmente ad un bivio, tra rimanere un’attività di nicchia, limitata allo sfruttamento delle risorse più pregiate effettuato da Enel fino ad oggi, o aprirsi a nuove sfide.

Ed è proprio la seconda alternativa, anche secondo il docente pisano, l’unica che possa rilanciare uno sviluppo, con ricadute economiche ed energetiche nel settore della generazione elettrica da fonti rinnovabili. Una scelta che richiede una piena apertura verso quelle nuove tecnologie, decisamente più pulite, meno impattanti, più distribuite, modulari e scalabili per lo sfruttamento delle risorse geotermiche a temperatura e profondità più basse, le uniche capaci di garantire una elevata compatibilità ambientale.

Un passaggio che non può prescindere, a valle della liberalizzazione del 2010, dall’ingresso di nuovi operatori, condizione necessaria per l’introduzione di elementi di mercato e di competizione in un contesto monopolistico. Un nuovo percorso a cui devono corrispondere adeguati provvedimenti normativi, che vedano oltre agli aspetti incentivanti, anche iter autorizzativi semplificati per le nuove tecnologie e del rapporto con comunità locali. Proprio elementi che vanno nella direzione opposta alla incredibile moratoria imposta dalla Giunta Regionale Toscana di fine , che proprio le nuove frontiere della geotermia va a fiaccare alla radice. A seguire il testo dell’articolo dell’Ingegner Donatini, , pubblicato nel 2013 sulla Rivista dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Pisa

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