Erosione costiera: finalmente il Governo si muove

E’ passato appena un mese da quando, lo scorso 18 marzo, un gruppo di associazioni impegnate sui fronti energetico e ambientale raccolti intorno all’universo di Ecofuturo, manifestazione promossa da Jacopo Fo, ha presentato alle forze parlamentari il nuovo “Libro Bianco sulle nuove Ecotecnologie di Ecofuturo” (vedi post “Il “Libro Bianco delle Ecotecnologie di Ecofuturo”, si è presentato al Parlamento“).


In quel pacchetto di nuove bellissime eco tecnologie, molte delle quali di matrice nazionale è indicata una strada per ridare “splendore”, in tutti i sensi al nostro martoriato paese. Uno degli ambiti di azioni più significativi, anche per i diversi fronti applicativi è indubbiamente quello dei dragaggi di nuova generazione (vedi post “Dragaggi 2.0: ed anche le spiagge diventano sostenibili con una tecnologia ancora una volta Made in Italy“), che oltre al dragaggio di porti e bacini interni anche in presenza di aree contaminate, vede nella lotta alla erosione costiera ed al rinascimento di spiagge ed arenili, uno degli ambiti applicativi di massima eccellenza. Dei ritorni che qualcosa di muove suquesto fronte sembrano finalmente arrivare. Infatti dopo l’annuncio dello scorso dicembre (vedi post “Erosione costiera grande problematica nazionale: presto un tavolo tra Ministero Ambiente e Regioni”), da parte del Sottosegretario all’Ambiente Silvia Velo (foto a destra), da sempre molto sensibile all’argomento anche per la sua provenienza, visto che viene da Piombino, città che sottende più fronti di intervento in questo senso, la stessa ha illustrato nei giorni scorsi, il programma messo a punto dal governo per combattere l’erosione costiera. Come sottolinea l’Onorevole Velo “l’Italia avrà, per la prima volta, le linee guida nazionali per la difesa della costa dai fenomeni dell’erosione. Ci arriveremo attraverso la creazione di un geodatabase nazionale e regionale sullo stato dell’erosione delle coste italiane e con l’analisi puntuale delle misure di adattamento e di mitigazione del fenomeno erosivo messe in campo“. Per questo è stato promosso un tavolo tra Ministero dell’ambiente, Regioni costiere, Ispra e comunità scientifica, nell’ambito dell’attuazione della Strategia Marina e della Carta di Livorno, per coadiuvare a livello nazionale le azioni locali di contrasto all’erosione costiera. Ed è proprio la Carta di Livorno, messa a punto nel corso dell’incontro tenutosi lo scorso mese di novembre a Livorno sul tema della strategia marina, ha ben riassumere i principi ispiratori delle politiche del governo in tema di:

  • economia del mare;
  • necessità di una governance unitaria a livello nazionale;
  • creazione di una connessione terra-mare;
  • armonizzazione ed efficacia dei controlli in mare e lungo le coste;
  • implementazione di iniziative di comunicazione e partecipazione di tutti gli attori coinvolti.

Un fenomeno ambientale, quello della erosione costiera, avente come effetto ilraggiungimento di un equilibrio del profilo terrestre attraverso l’asportazione graduale di suolo o roccia ad opera di agenti atmosferici quali vento, acqua o ghiaccio o per effetto di movimenti gravitativi o di organismi viventi (bioerosione). Una situazione caratterizzata da una fenomenologia che interessa in misure diverse l’intera superficie terrestre a contatto con l’atmosfera. In particolare l’erosione si configura dunque come un fenomeno esogeno, come processo prevalentemente naturale cioè fisiologico del sistema terrestre, ma troppo spesso accelerato e favorito dal forte impatto dell’uomo sui territori. Molti sono infatti i fenomeni deleteri tipici diantropizzazione selvaggia come, disboscamento, cementificazione o urbanizzazione.

Molto interessante al riguardo l’accento posto su questo specifico punto dall’Onorevole Velo che ritiene che “l’erosione fisica delle coste italiane non costituisce soltanto un fenomeno ambientale, ma anche “una vera e propria erosione di Pil”. Si sa bene infatti come, intorno all’economia del mare, ruota un indotto fondamentale costituito da turismo, logistica, pesca, energia, trasporto marittimo, elementi capaci di produrre nel loro complesso ogni anno, in beni e servizi, un valore di 41,5 miliardi di euro, come ha precisato lo stesso sottosegretario. Numeri davvero importanti, che attestano la produttività e le potenzialità del nostro comparto marittimo, come ha sottolineato lo stesso sottosegretario. Un obiettivo importante, a fronte di una voce, come quella della lotta alla erosione costiera, che ha visto andare in fumo in tecnologie assolutamente inadeguate, enormi investimenti pubblici per il rinascimento delle nostre bellissime e vulnerabili spiagge. Come a rimarcato concludendo la stessa Onorevole Velo “l’obiettivo del tavolo ė quello di raggiungere risultati concreti ed efficaci nei tempi stabiliti, per tutelare una risorsa chiave per il nostro Paese come il mare“.

A seguire il video completo del workshop svoltosi nel corso della manifestazione Ecofuturo 2014, con l’illustrazione della tecnologia di dragaggio 2.0 senza escavatore, tutta italiana, di Decomar, direttamente illustrata dall’ideatore Davide Benedetti.

Sauro Secci

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