Ecomondo 2015: buona geotermia e condivisione con le popolazioni locali nell’analisi di Aurelio Cupelli

Proseguendo nell’approfondimento sui singoli contributi dell’interessante Convegno dal titolo “La nuova geotermia: sicura, pulita, continua. Verso la Carta di Abbadia San Salvatore“, inserito nel programma della splendida edizione 2015 di Ecomondo-Keyenergy di Rimini, parliamo in questa occasione di un tema cruciale come quello legato alla condivisione con le comunità locali delle nuove scelte tecnologiche.


Ad approfondire il tema, forte della sua esperienza maturata sul campo,Aurelio Cupelli di Rete Geotermica. Un grande tema quello delle relazioni nel contesto generale di nuovi insediamenti nel territorio, con particolare riferimento a quelli energetici, troppo spesso, insostenibilmente assenti o malgestite o quantomeno non adeguatamente abitate. Nel suo intervento Cupelli ha rilevato come gli attori fondamentali in gioco, come le aziende proponenti, gli organi di amministrazione del territorio ai diversi livelli e la cittadinanza, pur nei loro rispettivi ruoli, devono assolutamente trovare una sede consultiva comune, che consenta, a partire dal cardine costituito dalle linee di indirizzo e di pianificazione di territori stessi, una precisa ed opportuna modulazione delle scelte progettuali da intraprendere. Un equilibrio fondamentale da ritrovare per recuperare pienamente la fiducia delle popolazioni interessate, che si sono spesso sentire invase, per una fonte energetica che oggi ha davvero tutte le carte in regola per farlo. Nel suo intervento, Cupelli ha rilevato inoltre come troppo spesso la componente imprenditoriale si è trovata ad operare in un contesto normativo assolutamente incerto e perturbato, come quello che ha caratterizzato le rinnovabili negli ultimi dieci anni e che non ha risparmiato certo la geotermia elettrica, rimasta ancora di fatto, desolatamente monopolista con tutti i risvolti negativi che questi comporta. Una instabilità assolutamente deleteria anche e sopratutto in termini di ricadute socio-economiche ed occupazionali, che solo un buon progetto armonico e condiviso fino dal suo nascere, può garantire. Decisamente un cantiere ideale da cui ripartire nonostante tutto, quello dell’Amiata e del suo rapporto completamente da rimodulare con una nuova geotermia che non può ovviamente prescindere da quella “serenità delle regole”, da troppo tempo attesa.

Ma lasciamo il passo alla presentazione di Aurelio Cupelli (Rete Geotermica), in occasione del convegno e ad una mia intervista allo stesso relatore a margine del suo intervento.

Sauro Secci

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