Caro Renzi, sei sicuro di aver vinto?
La storia dei referendum in Italia indica che la partecipazione non supera il quorum del 50% + 1 oramai dal lontano 1995, con una unica eccezione nel 2011, quando il referendum sull’acqua e sul nucleare fu sospinto dalla reazione emotiva della immane tragedia nucleare di Fukushima.
Dal 1999 ad oggi, prima di questo referendum, si era scesi inesorabilmente fino al 23% di partecipazione. La gente vota meno in genere ma ancora meno ai referendum perché oramai sa che il quorum non viene superato. In Svizzera i referendum sono una pratica annuale perché hanno stabilito che 13 milioni di persone, pari al numero di italiani che hanno votato “Sì” al referendum del 17 aprile, contano infinitamente di più di qualche centinaio di deputati, magari con un nome da fossile come Ernesto Carbone. Inoltre ritengono ahimé, sempre e solo gli svizzeri che conservare l’attenzione e la partecipazione di quel 32,5% di elettori che sono andati a votare al referendum, è fondamentale per la esistenza stessa della democrazia. Renzi, come Craxi, come Berlusconi e come chiunque occupi un posto di comando in questo paese, ritiene che è meglio governare illudendo che convincendo. Sentirlo affermare di aver vinto il referendum perché non ha raggiunto il quorum fa rabbia e fa anche un pò pena perché si illude e cerca di illuderci che quei 15.000.000 di elettori che sono andati a votare ieri (5.000.000 in più rispetto al referendum del 2009), si pentiranno e cambieranno opinione. Io credo che sentire un Presidente del Consiglio che invece di dire che pur non raggiungendo il quorum, si cercherà di tener conto della volontà popolare, rivendica la vittoria degli assenti, ci spinge tutti a rafforzarci nella nostra convinzione di un passato fossile che non deve tornare e di un futuro rinnovabile che si deve affermare….. anche nelle urne.
P.S.: secondo ogni sondaggio oltre il 70% degli italiani era favorevole a votare sì al quesito referendario.
Fabio Roggiolani
Vice Presidente Associazione Giga No Profit
