Cambiamenti climatici: un ranking dei paesi che si impegnano di più

Il COP24 appena conclusosi a Katowice in Polonia, è stata anche l’occasione per presentare una ricerca commissionata all’Imperial College di Londra dalla compagnia energetica britannica Drax Group, finalizzata a stabilire i paesi del mondo più performanti in termini di azioni per contrastare i cambiamenti climatici.

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Si tratta del rapporto “Energy Revolution: A Global Outlook”, scaricabile in calce al post, all’interno del quale è stata stilata una autentica classifica generale della rivoluzione energetica mondiale che ha valutato le misure attuate da 25 paesi a contrasto e mitigazione dei cambiamenti climatici, tra cui tutti i paesi G7 e i cosiddetti  BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica), che rappresentano complessivamente l’80% della popolazione mondiale e il 73% delle emissioni di carbonio.

La griglia di valutazione delle prestazioni di ciascun paese utilizzata nella ricerca è stata imperniata su 5 parametri:

  • energia pulita;
  • combustibili fossili;
  • implementazione di veicoli elettrici;
  • capacità di stoccaggio del carbonio;
  • efficienza energetica di famiglie, edifici e trasporti.

Passando all’analisi dei risultati, a guidare la classifica Top25 dei paesi più virtuosi che hanno compiuto i  progressi più significativi nella migrazione dei loro ambiti energetici per limitare l’aumento della temperatura globale a 2 °C, la Danimarca, la Gran Bretagna e Canada, con l’Italia collocata soltanto al 17° posto. A fra registrare i risultati più significativi nella progressiva alienazione del carbone dal mix energetico, sono stati Regno Unito e Danimarca, con molti paesi asiatici tra cui Indonesia, India e Giappone in controtendenza, con un aumento della loro dipendenza dai combustibili fossili. I paesi che presentano il mix energetico più pulito sono invece Norvegia, Francia e Nuova Zelanda pur dipendendo fortemente oltre che dall’idroelettrico anche dal nucleare. Significativo il dato relativo ai veicoli elettrici del Regno Unito, che ospita la quinta flotta più grande al mondo di veicoli elettrici e dove 1 auto ogni 40 nuove immatricolate che è elettrica ma che in termini di utilizzo è nettamente battuto dalla Norvegia, dove la metà del parco pur numericamente modesto parco  auto norvegese che è elettrico, presentando anche il maggiore numero di punti di ricarica con la presenza di una postazione ogni 500 abitanti.

Passando all’efficienza energetica è l’Europa a confermarsi leader mondiale nell’edilizia sostenibile, con il parco residenziale di paesi come Portogallo, Germania, Paesi Bassi e Regno Unito che figurano tra i più efficienti energeticamente.

Proprio nel corso dell’evento di presentazione dello studio al COP24 di Katowice, il commento del direttore del team di ricerca, Iain Staffell dell’Imperial College, secondo il quale  “Si stanno facendo grandi passi avanti nella produzione globale di energia pulita e la capacità rinnovabile sta aumentando rapidamente in tutto il mondo. Anche i veicoli elettrici stanno rapidamente decollando, ma la quota di auto nuove vendute è ancora troppo bassa. Migliorare l’efficienza delle nostre case e industrie richiede uno sforzo urgente. Per contribuire a limitare i cambiamenti climatici, saranno inoltre necessari investimenti significativi nel Carbon Capture and Storage, poiché solo 6 paesi stanno attualmente investendo su questa tecnologia su vasta scala”.

Link per scaricare il Rapporto “Energy Revolution: A Global Outlook” 

Sauro Secci 

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