Cambiamenti climatici: anche gli oceani hanno bisogno di una “boccata di ossigeno”

La riduzione della quantità di ossigeno nell’idrosfera, cioè in quella larga parte sommersa del nostro pianeta, costituita quasi interamente dagli oceani è un fenomeno la cui dinamica a correlazioni sempre più strette con quello che sta succedendo nell’atmosfera a seguito del repentino incremento della CO2.


Si tratta di dinamiche che sembrano portano ad un unico determinate, costituito dal cambiamento climatico in atto determinato dalle pressioni antropiche.
A mettere in evidenza la condizione di debito di ossigeno delle nostre superfici sommerse, fondamentali per il futuro del pianeta, uno studio del Georgia Institute of Technology, pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters (link in calce al post). Nella propria analisi, il team di ricerca americano, è giunto a spiegare come negli ultimi anni gli episodi di ipossia, cioè di mancanza di ossigeno all’interno delle acque oceaniche, sono divenuti sempre più frequenti, uccidendo intere popolazioni di pesci, granchi e altri organismi.
I ricercatori hanno analizzato serie storiche di dati relativi agli ultimi 50 anni, osservando che il calo dei livelli di ossigeno è iniziato negli anni ’80, momento nel quale la temperatura dell’oceano ha iniziato a salire.

Ma la dinamica più importante in corso riguarda però la tendenza alla diminuzione dell’ossigeno, il cui ritmo si è recentemente velocizzato di almeno 2-3- volte più rapido rispetto a quello previsto in base alla minore solubilità di ossigeno in acqua associata al calore, come spiega il professor Taka Ito.
Sul banco degli imputati, oltre al riscaldamento della superficie dei mari e allo scioglimento del ghiaccio polare, anche i cambiamenti delle correnti potrebbero essere elementi che causano le ipossie nell’oceano.
Un fenomeno da monitorare e seguire con grande attenzione per avere un quadro contestuale più esaustivo possibile dei cambiamenti climatici che oltre alla dimensione atmosferica, hanno anche questa dimensione così importante. Per maturare una consapevolezza decisamente più sinottica ed esaustiva, a seguire anche un interessante studio del Professor Miroslav Gačić dell’ Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale di Trieste.

Sauro Secci

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