Calano le emissioni di gas a effetto serra: l’obiettivo di Europa 2020 si avvicina

Le emissioni totali di gas a effetto serra dell’Ue stanno diminuendo rispetto al 1990, e l’Europa sembra sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di Europa 2020 e l’obiettivo di Kyoto per il 2013-2020. Nel 2012 erano inferiori del 18% rispetto a quelle del 1990.


E’ quello che emerge dalla relazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio sui progressi nella realizzazione degli obiettivi climatici.

Nonostante le preoccupazioni per lo stato di salute del clima mondiale siano molto forti, nel 2011 le emissioni totali di gas a effetto serra dell’Ue-28 – escluse le emissioni e gli assorbimenti dovuti alle attività legate alla destinazione d’uso del terreno, ai cambiamenti di tale destinazione e alla silvicoltura (attività Lulucf), nonché le emissioni derivanti dal trasporto aereo internazionale –  sono state inferiori del 18,3% rispetto ai livelli del 1990.

Le emissioni di gas a effetto serra continuano a diminuire tanto che nel 2011 hanno raggiunto il livello più basso registrato dal 1990: nell’Ue-15 e dell’Ue-28 sono diminuite rispettivamente del 4,2% e del 3,3%. Nel 2012 le emissioni dell’Ue-15 e dell’Ue-28 sono ulteriormente diminuite del rispettivamente, 0,5% e 1,3%. La diminuzione sembra determinata soprattutto da un inverno più mite di quello dell’anno precedente, che ha comportato un calo della domanda di riscaldamento.

Ai sensi del protocollo di Kyoto, l’Ue-15 si è impegnata a ridurre le emissioni di gas serra dell’8% rispetto ai livelli dell’anno di riferimento entro il 2008-2012. Secondo gli ultimi dati di inventario disponibili per il 2011, le emissioni totali di gas serra nell’Ue-15 sono diminuite del 14,9% rispetto ai livelli dell’anno di riferimento. Sembrerebbe, dunque che l’Ue-15 non è soltanto sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di Kyoto relativo al primo periodo di impegno, dal 2008 al 2012, ma riuscirà addirittura a superarlo. Nel primo periodo di impegno infatti si risparmieranno complessivamente 0,9 Gt di CO2 eq. in più rispetto all’obiettivo di Kyoto per l’Ue-15.

Sebbene le emissioni siano state inferiori alla quantità assegnata all’Ue-15, gli Stati membri dell’Ue-15 e le imprese ivi presenti hanno compensato parte delle loro emissioni con crediti di riduzione delle emissioni. Grazie a ciò, l’obiettivo è stato superato di 1,6 Gt CO2 eq. in totale, circa il doppio dell’impegno di riduzione previsto dall’obiettivo iniziale di Kyoto.

Nel periodo 1990-2011, la crescita del Pil è stata del 44% per l’Ue-15 e del 45% per l’Ue-28 e le emissioni sono andate calando, a conferma della dissociazione tra crescita economica ed emissioni di gas a effetto serra. In effetti, tra il 2010 e il 2011, il Pil dell’Ue-28 è aumentato dell’1,4% mentre le emissioni di gas serra sono diminuite del 3,3%.

Come stabilito dalla decisione presa in occasione della conferenza sui cambiamenti climatici tenutasi a Doha nel dicembre 2012, a partire dal primo gennaio 2013 tutti gli Stati membri adempiono agli obblighi loro spettanti assunti nell’ambito del secondo periodo di impegno del protocollo di Kyoto, ossia dal 2013 al 2020. Il pacchetto “Clima ed energia” adottato nel 2009 prevede un insieme integrato di politiche e misure per ottemperare ai nuovi obblighi del secondo periodo di impegno del protocollo di Kyoto e per far fronte ai cambiamenti climatici fino al 2020 e oltre. Il pacchetto rappresenta uno dei cinque obiettivi principali della strategia Europa 2020 per l’occupazione e una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, a riprova della piena integrazione dell’azione a favore del clima nelle politiche globali dell’Ue.

L’impegno complessivo per ridurre entro il 2020 le emissioni di gas serra del 20% rispetto al 1990 è ripartito tra i settori compresi nel sistema di scambio di quote di emissioni (sistema Ets) e quelli esclusi. Per quanto concerne il sistema Ets, i preparativi per la terza fase (2013-2020) sono stati portati correttamente a termine prima del primo gennaio 2013, compresi la gara d’appalto per le piattaforme d’asta, il registro unico dell’Unione e norme armonizzate in materia di monitoraggio, comunicazione, accreditamento e verifica. Quanto ai settori che non rientrano nel sistema Ets, la decisione sulla ripartizione degli sforzi prevede singoli limiti annuali vincolanti di emissioni per ogni Stato membro per il periodo 2013-2020.

Mentre l’Ue è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo complessivo per il 2020 per i settori esclusi dal sistema Ets, 13 Stati membri devono attuare politiche supplementari per poter conseguire i loro obiettivi individuali per il 2020.

Nel 2011 le emissioni dell’UE-28 (comprese quelle del trasporto aereo internazionale) sono state inferiori del 16,9% rispetto al livello del 1990. Secondo dati approssimativi relativi al 2012, le emissioni sono ulteriormente diminuite dell’1% e sono pertanto inferiori del 18% rispetto a quelle del 1990.

Stando alle ultime proiezioni disponibili sui gas a effetto serra, che tengono conto dell’attuazione del pacchetto “Clima ed energia”, l’Ue dovrebbe raggiungere complessivamente il proprio obiettivo per il 2020.

VIA | Green Report

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