Biometano agricolo in rete: la prima immissione dall’impianto Caviro

Un momento davvero importante quello che ha visto la inaugurazione, la settimana scorsa a Faenza, del primo impianto di produzione di biometano agricolo in Italia nell’ambito della Cooperativa vitivinicola Caviro, socio CIB (Consorzio Italiano Biogas), aprendo le porte della nuova struttura per alcune viste guidate.

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Come la stessa Cooperativa Caviro precisa in un comunicato stampa: “Si tratta di un nuovo importante passo che il Gruppo Caviro compie verso l’economia circolare poiché il biometano prodotto dal digestore è totalmente rinnovabile ed essendo generato da scarti e sottoprodotti, è classificato come biocarburante avanzato, ovvero che non sottrae superficie coltivabile alle produzioni alimentari”.

Nell’impianto di Faenza alla base della produzione di biometano, sono i sotto-prodotti del ciclo produttivo di vinificazione, insieme a reflui di allevamenti della zona, trasformati dall’impianto in biogas, il quale, sottoposto a processo di purificazione (upgrading) può divenire biometano. Il combustibile è immesso nella rete nazionale Snam, andando ad alimentare i distributori dedicati al rifornimento dei veicoli stradali a metano. Si tratta del primo del suo genere in Italia, ed avrà la possibilità di alimentare circa 18.000 auto, una volta arrivato a regime.

A fronte dell’evento la grande soddisfazione del Presidente CIB, Piero Gattoni, il quale spiega come “L’immissione in rete del primo metro cubo di gas rinnovabile di origine agro-industriale è un momento storico per tutta l’agricoltura italiana. Caviro è un esempio virtuoso di coesistenza tra agricoltura e produzione di gas rinnovabile che mi auguro potrà essere presto seguito da altri. Gli investimenti delle aziende italiane del settore in attività di ricerca e sviluppo e il supporto attivo del CIB, che da sempre favorisce le sinergie e il trasferimento tecnologico tra il mondo dell’industria e quello dell’agricoltura, sta dando i risultati auspicati”. Il biometano è un biocarburante avanzato che può giocare un ruolo primario nella transizione energetica e non solo. L’esempio di Caviro dimostra come la cooperazione e il modello di azienda circolare possano essere un prototipo vincente per rafforzare la competitività del settore agroindustriale e per contribuire alla decarbonizzazione del settore energetico favorendo, al contempo, la tutela ambientale”.

A seguire un video che documenta la inaugurazione del nuovo impianto Caviro.

La Redazione di Ecquologia

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