Biocelle: una soluzione ideale per la gestione dei rifiuti organici di origine biologica

Uno degli elementi caratterizzanti degli interventi fatti da ASA Tivoli SpA, che grandi risultati è riuscita ad ottenere nella cittadina alle porte di Roma, portando la raccolta differenziata dal 12% del 2014 al 75% di oggi, è stata l’adozione di nuove tecnologie, sempre più integrabili nei contesti urbani, permettendo un sempre maggiore coinvolgimento del cittadino utente ma nello stesso tempo soggetto attivo del contesto di gestione del rifiuto. Uno degli approcci di punta inseriti in questa grande strategia, operata dall’Amministratore di ASA Tivoli, Francesco Girardi è quello dell’utilizzo di biocelle per il trattamento dei rifiuti organici di origine biologica. Vediamo di capire meglio di cosa si tratta attraverso la tecnologia di una delle aziende leader del settore come Gf Ambiente.

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La sostanza organica biodegradabile rappresenta una risorsa fondamentale per il mantenimento degli equilibri tra il mondo vegetale e il mondo animale, per tale ragione il recupero di tale frazione assume un ruolo di primaria importanza nella gestione dei rifiuti .

In natura il ciclo degli elementi biogeochimici, soprattutto negli ultimi anni, è stato soggetto a forti perturbazioni da parte dell’attività umana con conseguenti effetti negativi sul clima e sulla fertilità dei terreni. Per tale ragione il riciclo degli scarti di mensa e agroalimentari e dei rifiuti provenienti dalla manutenzione del verde (legno, sfalci, ramaglie ecc.) diviene una delle priorità da considerare nella gestione dei rifiuti urbani ed assimilabili.

La trasformazione in compost delle frazioni organiche dei rifiuti per l’impiego come ammendante rappresenta una forma di recupero espressamente prevista dalla Direttiva 91/156 che menziona il riciclo/recupero delle sostanze organiche comprese le operazioni di compostaggio e altre trasformazioni biologiche.

Sulla base di tali considerazioni GFambiente progetta e realizza nella formula chiavi in mano un impianto modulare per il trattamento dei rifiuti organici biodegradabili basato su una innovativa tecnologia di grande semplicità ed affidabilità in grado di fornire un prodotto facilmente manipolabile e riutilizzabile in agricoltura.

Si tratta di un impianto che si caratterizza per le seguenti peculiarità:

  • Gestione delle emissioni secondo una tecnologia completamente nuova con conseguente eliminazione di qualsiasi odore.
  • Bassi consumi energetici e contenuti costi di realizzazione e manutenzione.
  • Tempi di ritenzione del materiale brevi con possibilità di installazione in piccoli spazi.
  • Facilità di gestione e controlli automatici durante tutte le fasi di processo.

Le singole biocelle sono unità modulari con un volume di 28 m3 abbinate ad un biofiltro (vedi foto seguente), per un ingombro complessivo si 12 m x 3 m e che prevedono una ritenzione media del substrato di 21 giorni, producendo compost e compost verde di qualità.

Scarica la brochure della biocella brevettata di GfAmbiente

La Redazione di Ecquologia

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