Ambiente e Sport fanno “rete” in nome degli oceani

Fare rete è un concetto fondamentale per l’uomo moderno per uscire dalle tante crisi che attanagliano il pianeta, a partire proprio dalla crisi ambientale e climatica, divenuta una priorità assoluta da affrontare. Sembra proprio una metafora questa, sulla quale si è mosso il progetto “Good Net“, promosso dalla Federazione Mondiale Pallavolo (FIVB) e dall’associazione ambientalista olandese Ghost Fishing Foundation  orientato a portare all’attenzione il fenomeno delle “reti fantasma” abbandonate in mare.

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Ridare una seconda vita alle reti da pesca abbandonate negl’oceani facendole divenire attrezzature sportive per le comunità locali, questo l’obiettivo di fondo sul quale si è mossa la Federazione Mondiale della Pallavolo (FIVB) e il gruppo olandese per la tutela e la conservazione marina Ghost Fishing Foundation lanciando il progetto Good Net con il quale si trasformano i pericolosi scarti della pesca in reti da volley da installare sulle spiagge.

Si tratta di un quantitativo di circa 640mila tonnellate di attrezzature da pesca che ogni anno vengono perdute in mare, determinando grandi rischi per la fauna sia perché ingerite che come trappola mortale, con il progetto che abbraccia sport e ambiente che oltre ad essere orientato al recupero delle reti abbandonate, vuole anche sensibilizzare le comunità locali riguardo alla grande problematica delle cosiddette “reti fantasma”.

Significative, nell’evento di presentazione del progetto, sulla spiaggia di Copacabana, le parole della stella della pallavolo brasiliana Giba: “Le reti nel nostro sport sono fondamentali. Adoriamo la spiaggia, quindi per noi, è stato brutto scoprire che negli oceani ci sono delle reti abbandonate che fanno così tanto male alla fauna che vi abita.

Il progetto è inserito nel programma Clean Seas lanciato dall’ONU nel 2017 per coordinare e finanziare progetti per il recupero delle plastiche nei mari e per sensibilizzare e rendere consapevoli della grande problema oltre che per evidenziare le ancora gravi e palesi carenze nella gestione dei rifiuti e del loro corretto riciclo.

Come ha spiegato il Ceo del gruppo ambientalista olandese, Pascal van Erp, “Noi di Ghost Fishing siamo sub e quindi teniamo particolarmente agli oceani. Capiamo anche che le reti fantasma causano danni alla fauna marina in luoghi in cui solo pochi lo possono osservare. Ma le reti da pallavolo, su una spiaggia locale o in un torneo televisivo, hanno un altro livello di visibilità”.

Per il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) il Sustainability Manager Julie Duffus,  ha dichiarato nella circostanza che “La chiave per promuovere lo sviluppo sostenibile globale è la collaborazione. Siamo entusiasti del fatto che il FIVB abbia aderito all’iniziativa Clean Seas. Insieme possiamo usare il potere dello sport per aiutare a contrastare l’inquinamento e dare un contributo attivo alla società e all’ambiente”.

A seguire un breve video di presentazione del progetto Good Net:

Sauro Secci

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