Superbonus, cercasi politica. Analisi del Sole 24 Ore
Superbonus. Arriva l’importante ed autorevole analisi di Giorgio Santilli, caporedattore centrale del Sole 24 Ore. Negli anni ’90 ha creato i settimanali «Edilizia e Territorio» e «Progetti e concorsi» e il quindicinale «Trasporti».
“Cercasi una politica, ripartire dal Superbonus”
La transizione ecologica ci riguarda tutti e ciascuno deve fare la propria parte. La parte dello Stato è sostenere famiglie e imprese nello sforzo, straordinario, di conseguire gli obiettivi di riduzione delle emissioni e di efficientamento energetico da qui al 2030.
Lo Stato ha due strumenti: i vincoli, di cui non dovrebbe abusare, e le politiche di incentivazione. E’ bene sottolineare la parola “politiche” perché la storia italiana dimostra che possono esserci incentivi, che portano risultati clamorosi, ma senza una politica. Una politica richiede determinazione e obiettivi chiari e condivisi.
L’efficientamento energetico degli immobili è da tempo un obiettivo della transizione ecologica. E i dati dell’Enea dimostrano che gli immobili hanno fatto ben più dei servizi e dei trasposti.
Il merito è in gran parte dei bonus edilizi che dal 1998 a oggi sono piaciuti molto agli italiani. 24 milioni di domande per un investimento di 401 miliardi in 24 anni. Ma pochissimo ai governi e ai ministri dell’Economia. Infatti i bonus non sono mai diventati una politica. E ogni anno assistiamo allo stesso copione del tira e molla in legge di bilancio che partorisce una proroghetta. Quest’anno potrebbe sembrare diverso, con il décalage su più anni, ma non è così. Perché perdere di colpo 30 punti di incentivazione non è una politica pianificata, è il funerale di una misura.
Va dato atto a Riccardo Fraccaro e al Conte 1 di essere stati gli unici che in questi anni hanno provato a definire una politica. Proprio con l’invenzione del Superbonus.
Poi il silenzio. Avete sentito mai un ministro dell’Ambiente, ora Transizione ecologica, parlare di Superbonus? O delle politiche che possono integrare o sostituire (se ci sono alternative) il Superbonus? Silenzio.
Ora la Ue ci impone nuovi vincoli. E altri ne imporrà via via più pesanti se non saranno raggiunti gli obiettivi. Non sarà il caso di trasformare gli incentivi in una politica? Giusto considerare i costi per lo Stato, ma si può fare anche una discussione pubblica su quale politica di efficientamento del patrimonio immobiliare sia opportuna? Per esempio, mettere obiettivi più ambiziosi per accedere agli incentivi anziché ridurne l’intensità? Silenzio.
Per fortuna ci ha pensato la commissaria all’Energia, Kadri Simson, a dire, rispondendo a una domanda sul Superbonus italiano, che “tutte le misure nazionali per la ristrutturazione degli immobili sono benvenute”. E il vicepresidente Timmermans: “Se si investe, con l’aiuto delle autorità pubbliche, in ristrutturazione delle case si ha un aumento del valore degli immobili”.
Forse non si poteva chiedere più entusiasmo. Ma almeno non sono voltati dall’altra parte.
Articolo originale Il Sole 24Ore, edizione del 16.12.2021, pg. 10
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