Comunità energetiche: osservazioni al documento di consultazione

Come annunciato in un precedente articolo, è finalmente online la consultazione pubblica del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica sullo schema di decreto per le comunità energetiche. Documento essenziale per conoscere i criteri e le modalità per la concessione di incentivi. La rete di Ecofuturo si è subito attivata per analizzarlo e individuare eventuali punti poco chiari o migliorabili. Vediamo insieme quali sono con una serie di annotazioni redatte da Fabio Roggiolani a seguito dei primi confronti con associazioni e aziende di eco innovatori.

Quali impianti godranno dei nuovi incentivi

Secondo lo schema di Decreto quelli di potenza massima di 1 MW che avviano i lavori ed entrano in esercizio successivamente all’entrata in vigore del decreto. Sono esclusi quindi tutti quelli con i lavori già iniziati. Un punto non da poco che penalizza i volenterosi che erano già partiti. Il Ministero ne è consapevole, la “colpa” è delle nuove linee guida in materia di aiuti di stato. Ma qualcosa di concreto a riguardo andrà fatto.

Questione condivisione del 70%

Lo schema di Decreto recita. “Nel caso in cui la quota di energia condivisa fosse pari o superiore al 70% dell’energia prodotta, la quota residua di energia potrebbe essere liberamente venduta dal produttore. Nel caso, invece, in cui la quota di energia condivisa fosse inferiore al predetto limite del 70%, sull’energia elettrica eccedentaria venduta sarebbe previsto un tetto di prezzo pari a 80 €/MWh. A tal fine, nell’ambito del contratto di incentivazione con il GSE, sarebbe prevista una regolazione finanziaria alle differenze su tale quota di produzione”. Bisogna chiarire se il 70% è su base oraria o su base media. E se l’imponibile comprende anche l’energia fisicamente auto consumata. Oppure è da intendersi come il totale dell’energia immessa in rete. Ed infine va specificato quale quota sarà venduta a prezzo di mercato e quale con il tetto di 80 €/Mwh.

Maggiore chiarezza sul come utilizzare gli sconti del superbonus e ecobonus in fattura o sul cassetto fiscale

Possono accedere tutti? Solo coloro che hanno i pannelli sul tetto? Come può la comunità energetica suddividere tale sconto fiscale con gli aderenti investitori prosumers? Se vogliamo che il goal delle comunità energetico sia pieno questa questione va chiarita oggi.

Sistemi idrotermici e pompe di calore

Altra questione è quella di rendere operativo, con un primo incentivo, chi decide di creare una rete condivisa di scambio idrotermico o, nelle zone più calde del paese, semplicemente vuole procedere alla sostituzione delle caldaie fossili con le pompe di calore. Questo aiuterebbe a far salire l’autoconsumo immediato e a ridurre anche il costo delle bollette singole e della bolletta energetica del paese. Questa proposta, che era timidamente compresa nella legge, oggi va resa concreta nel regolamento. Se non ora quando?

Inoltre..

Si stabiliscano tetti di costo per il 50% di sconto in fattura per singolo kw. Così da spingere a fare impianti sempre più in comune e sempre meno costosi.

Con Gianni Girotto e con il vicepresidente del Coordinamento Free Francesco Ferrante abbiamo deciso di costituire l’osservatorio sulle comunità energetiche rinnovabili per monitorare la situazione e mettere in risalto le scemenze. Come quella che recentemente ho voluto stigmatizzare proposta dalla presidente della Provincia di Arezzo.. (vedi articolo).

Redazione

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