Fotovoltaico: l’Emilia Romagna definisce le aree idonee

Mentre si prolunga la gestazione del decreto ministeriale “Aree Idonee per le rinnovabili”’, la regione Emilia Romagna si attiva per mettere a disposizione degli operatori le prime indicazioni sull’idoneità o meno di diverse aree regionali per l’installazione di impianti fotovoltaici.

L’atto di indirizzo, approvato giorni fa dall’Assemblea legislativa, è stato pubblicato sul Bollettino della Regione. Come si legge in una nota stampa, l’intervento, si è reso necessario dopo la recente legislazione statale [il d.lgs. dell’8 novembre 2021, n. 199] che, con l’obiettivo di promuovere uno sviluppo più ampio e rapido di questi sistemi di produzione energetica, ha allargato i casi di aree idonee, creando tuttavia numerose difficoltà interpretative a causa della numerosa ‘stratificazione’ normativa introdotta”.

L’atto regionale mette a disposizione una valutazione di primo livello sulle aree idonee per il fotovoltaico. Criteri specifici relativi anche all’agrivoltaico, con l’obiettivo di associare lo sviluppo nel nuovo fotovoltaico, minimizzando il consumo di suolo.

L’orientamento è quello di realizzare le nuove installazioni in zone produttive dismesse distinguendo a livello di cave abbandonate o non più in attività:

  • quelle con destinazione finale agricola (per le quali sarà sfruttabile il 100% dell’area disponibile);
  • a invaso o bacino (sfruttabile 70% della superficie);
  • a destinazione finale ambientale (escluse a priori nel caso presentino i requisiti di bosco o siano collocate all’interno del territorio urbanizzato).

Nelle aree idonee per il fotovoltaico l’Emilia Romagna ha incluso anche le aree di pertinenza delle attività produttive, commerciali e artigianali, in tutti i parcheggi pubblici e privati esistenti. Vi è inoltre la possibilità per i Comuni di disciplinare la copertura di fabbricati produttivi e commerciali con impianti fotovoltaici.

L’atto regionale ribadisce inoltre l’esigenza di salvaguardare le coltivazioni agricole di pregio prevedendo per questa tipologia di aree unicamente impianti agrivoltaici avanzati o fotovoltaici verticali. Con il distinguo che nelle zone agricole interessate da coltivazioni certificate, la proiezione a terra dei pannelli e delle strutture di sostegno, nella loro maggiore estensione, non superi la misura massima del 10% dell’area stessa.

Infine il provvedimento demanda alla Giunta regionale di procedere al monitoraggio della cosiddetta SAU (Superficie Agricola Utilizzata) interessata dalla realizzazione di impianti fotovoltaici o agrivoltaici. Al raggiungimento dell’incidenza dell’1% della SAU inoltre, l’Emilia Romagna dovrà provvedere alla revisione del provvedimento.

Redazione

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