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Ridurre l’asfalto nelle città per combattere le isole di calore

Asfalto e isole di calore. Torniamo a parlare di un argomento cruciale, di cui la rete di Ecofuturo si occupa da anni (vd. link a piè di pagina), alla luce delle recenti ondate di calore che vedono una città come Catania dove la temperatura sfiora i 48 gradi e l’asfalto che bolle manda in tilt centraline e cavi elettrici sotterranei, con conseguenti blackout ed interruzioni del servizio idrico.

Asfalto peggior materiale

L’asfalto, che ricordiamo è una miscela di idrocarburi solidi e semifluidi, per lo più costituiti da bitume ottenuto per piroscissione dai grezzi di petrolio, tra i vari difetti ha quello di accumulare calore e pertanto è il peggiore materiale da utilizzare in città in quanto crea le famose isole di calore. Ad esempio, in una giornata con 30 gradi percepiti, la temperatura del manto stradale risulterà di ben 55°C! E solo con 4°C in più quella dell’asfalto salirà addirittura a 85°C. Temperature talmente alte che una persona o un’animale rischia seriamente di ustionarsi soltanto toccandolo. Inoltre quando viene colpito direttamente dai raggi solari l’asfalto è in grado di emettere importanti concentrazioni di inquinanti dai quali si originano poi le polveri sottili come le PM 2,5, assai dannose per la salute pubblica.

Isola di calore: le molteplici cause

L’effetto isola di calore è un fenomeno ambientale causato da diverse interazioni, particolarmente accentuato nei grandi centri urbani. Le caratteristiche termiche e radiative delle superfici, soprattutto quelle pavimentate con asfalto scuro e costruite in cemento, giocano un ruolo fondamentale nell’assorbire calore e impedire una corretta traspirazione ed evaporazione del terreno. La crescente urbanizzazione spesso porta anche alla riduzione delle aree verdi, che svolgono un’importante funzione nella regolazione del microclima. Inoltre, le attività che producono calore, come il traffico, le industrie e i sistemi di riscaldamento e raffrescamento degli edifici, contribuiscono all’accumulo di calore nelle città.

Affrontare il problema

Pe resistere allo “tsunami” dei cambiamenti climatici ed evitare tantissime morti per le ondate di calore, bisogna quindi adottare misure sostenibili che affrontino le cause sopra citate, promuovendo un approccio olistico con l’obbiettivo primario di creare ambienti più salubri e confortevoli per i cittadini. Le soluzioni ci sono a 360°, basta guardare il canale YouTube di Ecofuturo, una vera miniera di soluzioni e proposte per salvare noi stessi ed il Pianeta.

A Milano la prima pista ciclabile lombarda con asfalto green

Proprio alla ricerca di soluzioni ed alternative all’asfalto tradizionale, segnaliamo questa importante e recente realizzazione a Milano, dove si sta già tentando la via di un’urbanizzazione sostenibile con il progetto “città spugna che prevedono la sostituzione dell’asfalto con superfici permeabili in grado di far filtrare l’acqua e allo stesso tempo mitigare le isole di calore nel tessuto urbano.

Ora presso l’Idroscalo di Milano l’azienda Iterchimica, insieme alla Città Metropolitana, ha inaugurato due tratti di pista ciclabile realizzata integralmente con asfalto 100% riciclato a freddo e colorato di rosso.

Iterlene ACF 1000 HP Green è il nome della tecnologia utilizzata per la pista ciclabile che permette il riciclo a freddo del 100% del materiale derivante dalla demolizione della vecchia pavimentazione. In questo modo l’asfalto ammalorato può essere riutilizzato totalmente per una nuova stesa mantenendo le stesse proprietà di un asfalto prodotto in modo tradizionale. Inoltre, grazie all’utilizzo di ossidi, la pavimentazione è stata colorata di rosso con l’obiettivo di aumentarne la visibilità, garantire maggiore sicurezza stradale e contribuire alla riduzione del calore in ambito urbano, rendendo possibile un abbassamento della temperatura del manto ciclabile fino a 18°C in meno.

Rispetto a una pavimentazione realizzata con le tecnologie tradizionali a caldo, l’utilizzo della tecnologia innovativa notevoli risparmi nell’arco di vita utile della pavimentazione. Nel dettaglio, permette l’abbattimento di 9,6 tonnellate di CO2eq (il 70% in meno) pari all’azione di assorbimento di quasi 60.000 alberi adulti e la riduzione dei consumi energetici di oltre 30mila kwh (-67%). Inoltre, per questa attività sono state risparmiate 186,8 tonnellate di materie prime estratte da cave (-96%), pari al peso di oltre 110 automobili, e quasi 10 tonnellate di bitume (-94%).

Alcune delle storiche iniziative della rete di Ecofuturo sul tema delle alternative all’asfalto

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Articolo di Duccio Braccaloni

Redazione

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