Ora la coalizione per le libere Rinnovabili
Un importante appello di Mauro Romanelli, presidente dell’associazione Ecolobby, che come redazione di Ecquologia e rete di Ecofuturo sposiamo convintamente.
Nasce la “Coalizione per il Paesaggio”, un coordinamento di Associazioni a difesa dell’Articolo 9 della Costituzione. In realtà, è la coalizione per la guerra santa alle energie pulite, solare ed eolico, nella quale spiccano in ruolo di primo piano la Rete della Resistenza sui crinali, il cui gruppo Facebook è moderato da un nuclearista dichiarato, e gli Amici della Terra, da sempre favorevoli a trivellazioni, gasdotti, grandi opere.
Sotto il vessillo della difesa del territorio, la guerra senza quartiere che tutte queste associazioni fanno, ovunque, immancabilmente, sistematicamente, da anni, ad ogni progetto di energia rinnovabile in questo paese.
Erano già una coalizione, di fatto, adesso la formalizzano. Bene che la facciano, liberissimi, siamo in democrazia: anzi, è un punto di chiarezza.
Noi, invece, vogliamo farla la coalizione di chi vuole l’innovazione, di chi non si fa prendere in giro dai terrorismi e dai terrapiattismi (gli “scempi”, il “nuovo capitalismo”, e tutte queste inascoltabili “perle”) e di chi chiede, pretende, la svolta rinnovabile, un nuovo paesaggio, armonico, certo, ragionato, programmato, ma che sia il paesaggio della transizione ecologica, non il paesaggio del suicidio e del collasso climatico.
Cosa aspettiamo, tra tutti? Questi sono partiti, e si faranno sentire. In maniera sistematica e organizzata, racconteranno ogni giorno di più le loro argomentazioni demagogiche, purtroppo di facile presa.
Si salderanno, come si stanno già saldando, su tutti i territori, alle paure inconsulte, agli egoismi di categoria, ai cacciatori contro l’eolico sui crinali, ai pescatori contro l’eolico in mare, a chi ha preoccupazioni di carattere immobiliare, a tutti i particolarismi possibili e immaginabili … Solleticheranno, “da sinistra”, come stanno già solleticando, i localismi, gli anti-modernismi, il ribellismo a prescindere, il senso di appartenenza territoriale, gli anticapitalismi della domenica, i decrescismi un tanto al chilo.
Questo Paese conservatore, reazionario fino nel midollo, non vuole cambiare, non accetta il cambiamento su niente ed è disposto al suicidio pur di non smuoversi di un millimetro: metteranno insieme qualsiasi cosa, la Lipu e i cacciatori, l’estrema sinistra e i proprietari immobiliari, gli amici del gas e gli amici dell’atomo, San Pietro e Belzebù, pur di bloccare, ovunque, qualsiasi cosa, come già stanno facendo con buon successo, rendendoci fanalino di coda in Europa nella crescita (da noi sostanzialmente inesistente) dell’energia pulita.
Amiche e amici, che abbiamo a cuore un futuro decente, ci muoviamo?
La smettiamo di tentennare, di balbettare, di avere paura di perdere due iscritti malpancisti (che tanto sono già dall’altra parte), di fare i buoni e i benpensanti che “vogliono capire” e “dialogare”, e ci decidiamo a reagire a muso duro, per piacere? Altrimenti ci faranno il mazzo anche questa volta, come dieci anni fa, quando il boom rinnovabile italiano fu stroncato dai poteri forti nello spazio di un mattino, anche allora usando il paesaggio come scusa, buona per le belle menti con la testa tra le nuvole.
Adesso, ci risiamo. Ma dieci anni, non sono passati per sbaglio: stavolta, sempre se non ci addormentiamo, si vince alla grande.
Mauro Romanelli