Decrescita Felice: come vivere al meglio il tempo liberato

Ecco i consigli pratici di Decrescita Felice su come vivere al meglio il tempo liberato. Un nuovo articolo a cura di Lucia Cuffaro, ecodivulgatrice, scrittrice e conduttrice tv

Tempo di vita

Il “tempo liberato” è uno dei concetti più liberatori e rivoluzionari dei nostri tempi. Parole che hanno un significato più profondo rispetto al semplice “tempo libero”, inteso come pausa e relax.

Nella Decrescita Felice, il paradigma che promuove la riduzione volontaria dell’economia e della produzione per una migliore qualità della vita, una maggiore equità sociale e una riduzione dell’impatto ambientale, è una scelta ben definita. Il tempo liberato è legato a un percorso personale di crescita, alla riflessione, alla creatività, al bene comune. Una modalità di vita a basso impatto ambientale e più consapevole che si lega anche a riflessioni sulla riduzione del tempo di lavoro, in un’ottica di redistribuzione e al recupero di saperi, come l’autoproduzione.

Come approcciarsi a questo modo di vivere? 

1 – Lavorare di meno: è la prima cosa da fare, se possibile. No a straordinari non necessari o aggiunta di mansioni lavorative non fondamentali per sé e per il luogo di lavoro. Già questo piccolo e grande atto permetterà di dedicare più ore alle esigenze personali, alle relazioni sociali e culturali e anche di abbattere costi inutili. Un esempio. Avere il tempo di fare una spesa ben pianificata permette di ridurre gli sprechi alimentari fino a un quarto. Ricavare dei momenti per analizzare le bollette e di cambiare gestore fa risparmiare centinaia di euro l’anno. Il tempo liberato comporta in modo virtuoso una minore esigenza di ore di lavoro. 

2 – Comprensione dei bisogni reali: essere consapevoli di quali siano i bisogni indotti dal sistema consumistico permette di agire di conseguenza e di allontanarsene, per una migliore qualità della vita, ottimizzando così le pratiche quotidiane, all’insegna del minor impatto ecologico e della riduzione degli sprechi.

3 – Tempo liberato e autoproduzione: si pensa che per autoprodurre serva un’eternità. Con un po’ di organizzazione, ci vuole invece meno a produrre da sé che a comprare i prodotti finiti in un supermercato. Prendiamo la creazione di un brillantante per la lavastoviglie che è anche un ammorbidente per il bucato: basta sciogliere 200 g di acido citrico in 800 ml di acqua demineralizzata e poi si usano nei dosaggi tradizionali. L’acido citrico, un additivo ecologico ed efficace, si acquista una sola volta all’anno in quantità adeguata presso i negozi bio o nelle botteghe dello sfuso senza imballaggi. Con pochi passi, si risparmia tempo e denaro, e si contribuisce all’ecosostenibilità… Continua a leggere gratis su L’ECOFUTURO MAGAZINE

Redazione

Articoli correlati