La nostalgia del futuro: torna il Festival della Lentezza

Per la rubrica COMUNI VIRTUOSI, Marco Boschini, Coordinatore nazionale Associazione Comuni Virtuosi, presenta la prossima edizione del Festival della Lentezza.

La nostalgia del futuro

Sottrarsi al ricatto della velocità e della frenesia è possibile, liberando il tempo

Dal 2015 in Italia esiste un luogo dove il tempo è liberato e libero. Dove le persone possono incontrarsi e condividere il dono di un tempo rallentato e paziente. Questo luogo è un Festival, il Festival della Lentezza (Home page – Festival della Lentezza). Dal 7 al 9 giugno, nel centro storico di Parma, andrà in scena la decima edizione, per cui abbiamo scelto un titolo particolare: “La nostalgia del futuro”.

Per tre giorni cercheremo di capire come costruire un pensiero alternativo all’imperante dittatura della velocità. Ci sottrarremo al ricatto della frenesia e lo faremo raccontando storie, progetti, e scelte che hanno dimostrato sul campo come uscirne invertendo la rotta. Non una fuga, ma la costruzione di un modo di stare nel mondo e nei rapporti completamente diversi. Dove appunto il tempo sia un’opportunità di incontro e contaminazione. Una tre giorni di incontri, concerti, presentazioni di libri, spettacoli teatrali, proiezioni di film, mostre fotografiche, attività formative e laboratori ricreativi per bambini e famiglie. L’idea poetica che sta ispirando la costruzione del programma culturale degli oltre 50 appuntamenti previsti, è un manifesto politico, una chiamata all’azione, un inno alla gioia del saper attendere, del volersi fermare.

Ho una voglia sfacciata di futuro. Voglio farlo, immaginarlo, costruirlo. È una cosa troppo seria per lasciarlo al caso. Fateci caso. Le cose belle accadono quando è l’istinto il pilota, e il desiderio il motore. Voglio giorni pieni come grappoli maturi. Voglio sentire, espandermi, toccare. Non c’è nulla di ciò che mi propongo di fare che lascerò all’inerzia o all’amarezza. 

Ci entrerò danzando, nel futuro, un ballo lento di passione. Sarà di sguardi e di attese, la pazienza di ogni singolo passo. Siamo terra che parla, falda che disseta. Siamo spazio da colmare, siamo il tempo che passa tra la rinuncia e il traguardo... Continua a leggere gratis l’articolo su L’ECOFUTURO MAGAZINE

Redazione

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