Una nuova agricoltura sostenibile per beneficiarne tutti

Trasformare l’agricoltura ed i sistemi alimentari di tutto il mondo porterebbe a benefici socio-economici per un ammontare compreso tra i 5 e i 10 trilioni di dollari all’anno. E’ quanto emerge da un nuovo rapporto politico globale redatto dai principali economisti e scienziati della Food System Economics Commission (FSEC). Lo studio più ambizioso e completo sull’economia del sistema alimentare finora realizzato sottolinea che i sistemi alimentari stanno attualmente distruggendo più valore di quanto ne creino e che è urgente una revisione delle politiche del sistema alimentare. D’altra parte, il costo della trasformazione sarebbe molto inferiore ai potenziali benefici, offrendo una vita migliore a centinaia di milioni di persone.

Scarica il Rapporto The Economics of the Food System Transformation

“I costi dell’inazione per trasformare il sistema alimentare in crisi supereranno probabilmente le stime di questa valutazione, dato che il mondo continua a muoversi rapidamente lungo un percorso estremamente pericoloso. È probabile che non solo supereremo il limite di 1,5°C, ma dovremo anche affrontare decenni di superamento”, afferma Johan Rockström, direttore dell’Istituto di Potsdam per la ricerca sull’impatto climatico (PIK) e direttore del FSEC. “L’unico modo per tornare a 1,5°C è eliminare gradualmente i combustibili fossili, mantenere intatta la natura e trasformare i sistemi alimentari da fonte a pozzo dei gas serra. Il sistema alimentare globale ha in mano il futuro dell’umanità sulla Terra”, aggiunge.

I sistemi alimentari sono un potente mezzo per salvare potenzialmente 174 milioni di vite da morti premature

Nel rapporto, gli scienziati forniscono la più completa modellizzazione degli impatti di due possibili futuri del sistema alimentare globale: il percorso “Tendenze in atto” e il percorso “Trasformazione del sistema alimentare”. Nel percorso “Tendenze in atto”, il rapporto delinea ciò che accadrà entro il 2050, anche se i politici dovessero rispettare tutti gli impegni attuali: l’insicurezza alimentare lascerà ancora 640 milioni di persone (tra cui 121 milioni di bambini) denutrite in alcune parti del mondo, mentre l’obesità aumenterà del 70% a livello globale. I sistemi alimentari continueranno a guidare un terzo delle emissioni globali di gas serra, che contribuiranno a un riscaldamento di 2,7 gradi entro la fine del secolo rispetto al periodo preindustriale. La produzione alimentare diventerà sempre più vulnerabile ai cambiamenti climatici e la probabilità di eventi estremi aumenterà drasticamente.

Il FSEC ritiene inoltre che il sistema alimentare possa invece contribuire in modo significativo alle economie e guidare le soluzioni alle sfide sanitarie e climatiche. Nel percorso “Trasformazione del sistema alimentare”, gli economisti dimostrano che entro il 2050 politiche e pratiche migliori potrebbero portare all’eliminazione della denutrizione e a un risparmio cumulativo di 174 milioni di vite dalla morte prematura dovuta a malattie croniche legate all’alimentazione. I sistemi alimentari potrebbero diventare serbatoi netti di carbonio entro il 2040, contribuendo a limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 gradi entro la fine del secolo, proteggendo altri 1,4 miliardi di ettari di terreno, quasi dimezzando l’eccesso di azoto prodotto dall’agricoltura e invertendo la perdita di biodiversità. Inoltre, 400 milioni di lavoratori agricoli in tutto il mondo potrebbero godere di un reddito sufficiente.

Tra le proposte troviamo la rimodulazione degli incentivi fiscali, dato che come sono concepiti partecipano a rendere distruttive le pratiche basate sulla monocultura su larga scala, rea di utilizzare non solo troppi fertilizzanti e pesticidi, ma anche di attivare lesive pratiche di disboscamento. Per questo motivo gli incentivi finanziari dovrebbero essere indirizzati verso piccoli agricoltori in grado di trasformare le fattorie in “serbatoi” di carbonio utili all’assorbimento dei gas serra, dando così sempre più spazio alla fauna selvatica.

Altro elemento chiave è dato dalla trasformazione degli stili di vita. Una dieta maggiormente focalizzata sui prodotti vegetali sarebbe infatti un toccasana anche per la natura. Non vanno poi dimenticati gli investimenti da dedicare a nuove tecnologie efficienti sia per la produzione e sia per il taglio delle emissioni.

Il costo per realizzare questa trasformazione – stimato nell’equivalente dello 0,2-0,4% del PIL globale all’anno – è esiguo rispetto ai benefici multimiliardari che potrebbe apportare. I sistemi alimentari sono un mezzo unico e potente per affrontare contemporaneamente le emergenze climatiche, naturali e sanitarie a livello globale, offrendo una vita migliore a centinaia di milioni di persone”. Afferma Hermann Lotze-Campen, commissario del FSEC e capo del dipartimento di ricerca “Resilienza climatica” del PIK.

“Piuttosto che ipotecare il nostro futuro e accumulare costi crescenti che porteranno a elevati costi sanitari e ambientali nascosti che dovremo pagare in futuro, i responsabili politici devono affrontare la sfida del sistema alimentare e apportare i cambiamenti che produrranno enormi benefici a breve e lungo termine a livello globale”. Afferma Ottmar Edenhofer, direttore del PIK e copresidente del FSEC. “Questo rapporto dovrebbe aprire una necessaria riflessione tra le principali parti interessate su come accedere a tali benefici senza lasciare indietro nessuno”, conclude.

La Food System Economics Commission (FSEC) è una commissione accademica indipendente, istituita per fornire ai decisori politici ed economici strumenti e prove per modificare i sistemi alimentari e di utilizzo del territorio. Riunisce i maggiori esperti di economia del cambiamento climatico, della salute, della nutrizione, dell’agricoltura e delle risorse naturali, in rappresentanza di organizzazioni quali l’Istituto di Potsdam per la ricerca sull’impatto climatico, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la Banca Mondiale, la London School of Economics, il World Resources Institute Africa e molte altre. Il Rapporto sulle politiche globali del FSEC si basa su anni di studi (compreso il rapporto EAT Lancet). Esamina la trasformazione del sistema alimentare non solo dal punto di vista della sostenibilità ambientale, ma anche della salute globale, della nutrizione, dello sviluppo economico e dell’inclusione sociale.

Fonte articolo: Transforming food systems could create multi-trillion dollars of economic benefits every year — Potsdam Institute for Climate Impact Research (pik-potsdam.de)

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Redazione

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