Legambiente Goletta Verde

Il grande bluff del Ponte sullo Stretto

Goletta Verde nello Stretto di Messina per dire no al Ponte sullo Stretto considerato solo un grande abbaglio. I principali nodi della questione e le fake news al centro del dossier  “Il grande bluff. La verità sul Ponte sullo Stretto” diffuso da Legambiente.  

In Calabria il 70% dei km ferroviari è a binario unico, in Sicilia l’85% .

“È folle spendere 13,5 miliardi di euro per il Ponte sullo Stretto per collegare più velocemente Calabria e Sicilia, dove per andare da Trapani a Ragusa ci si impiegano 13 ore e 14 minuti, cambiando 4 treni regionali. Il paese investa in infrastrutture per rendere civile il sistema dei trasporti di quelle due regioni”. 

Cinque Bufale sul Ponte sullo Stretto

Non è vero che infrastrutture di questo tipo e di questa lunghezza si fanno ovunque. 

Il progetto prevede una campata unica di 3,3 km di lunghezza, mentre la campata più lunga al mondo, quella del Ponte dei Dardanelli in Turchia, è di circa 2 km di lunghezza ed è solo stradale, senza binari ferroviari. L’area dello Stretto di Messina è ad elevata attività geologica e sismica. La Calabria meridionale e la Sicilia Orientale sono ricomprese nella Zona sismica 1 (a maggiore pericolosità), secondo la Classificazione sismica – aggiornata al novembre 2020 – del Dipartimento della Protezione Civile.  

Non è vero che il Ponte serve a chi ogni giorno si sposta da una sponda all’altra dello stretto.

ll punto minimo di attraversamento, considerato come condizione necessaria alla realizzazione del Ponte a campata unica, allontana l’attraversamento dai baricentri delle aree metropolitane di Messina e Reggio Calabria, peggiorando o non migliorando nei fatti gli spostamenti e i tempi di percorrenza tra i due centri principali dell’area alle 4.500 persone che ogni giorno si muovono tra le due sponde.

Non è vero che il Ponte collegherebbe le città siciliane rapidamente con Roma grazie all’alta velocità. 

Secondo le previsioni di Ferrovie dello Stato, il tempo di percorrenza tra Roma e Palermo sarà di sette ore. Questo, tra l’altro, solo quando anche i lavori dell’alta velocità tra Palermo e Messina e tra Reggio Calabria e Salerno saranno completati. Chiaramente tempi non competitivi rispetto ai collegamenti aerei.

Non è vero che il ponte sarà sostenibile dal punto di vista ambientale. 

Qualunque sforzo per rendere sostenibile ambientalmente un’infrastruttura di questo tipo verrebbe annullato dall’impatto generato sulle due Zone di Protezione Speciale presenti. Sul lato calabrese la ZPS della Costa Viola e su quello siciliano dalla ZPS dei Monti Peloritani, Dorsale Curcuraci, Antenna a Mare e area marina dello Stretto. Oltre che da un sistema di ben 11 ZSC (Zone Speciali di Conservazione). 

Non è vero che il ponte è economicamente sostenibile. 

È stato già speso circa 1 miliardo di euro in progetti, senza realizzare alcuna opera. Mentre ancora non si ha idea di quanto effettivamente, a fine lavori, costerebbe. Si tratta inoltre di un’infrastruttura che è passata dai quasi 5 miliardi del 2001 (delibera Cipe 121/2001) ai 6,3 miliardi stimati dalla Corte dei conti nel 2011, fino agli 8,5 miliardi dell’anno seguente. Nell’ultimo aggiornamento del Documento di economia e finanza dello scorso aprile, il costo per la realizzazione del Ponte (escluse le opere connesse su entrambe le sponde) è di 13,5 miliardi di euro.  

Leggi anche Il Ponte insostenibile: le risposte di Mario Tozzi

Redazione

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