Snam: nello statuto transizione energetica e parità di genere

Un altro significativo passaggio di Snam il cui CdA ha elaborato una proposta di modifica al proprio Statuto che sarà votata in assemblea il prossimo 2 febbraio. Un impegno definito “centrale ormai da diversi anni” e che è “coerente anche con il piano strategico 2020-2024” per raggiungere la neutralità carbonica nel 2040, insieme ad un pacchetto di investimenti per l’adeguamento delle infrastrutture dedicate al trasporto ed allo stoccaggio dell’idrogeno.

Al centro delle nuove integrazioni statutarie figurano la transizione energetica, le rinnovabili, la decarbonizzazione e la parità di genere.

I due passaggi chiave di modifica da inserire nello statuto sono : “l’impegno della società a favorire la transizione energetica verso forme di utilizzo delle risorse e delle fonti di energia compatibili con la tutela dell’ambiente e la progressiva decarbonizzazione” e “riservare al genere meno rappresentato una quota pari ad almeno due quinti dei componenti da eleggere” in consiglio d’amministrazione. Due azioni che fanno divenire la sostenibilità l’asse portante dell’azione di Snam elevandola dal semplice ruolo di voce del Piano industriale.

Un impegno definito da Snam “centrale ormai da diversi anni” e “coerente anche con il piano strategico 2020-2024, che prevede il raggiungimento della neutralità carbonica nel 2040, oltre a un incremento degli investimenti dedicati alla transizione energetica e all’adeguamento delle infrastrutture della società al trasporto e allo stoccaggio dell’idrogeno”. Si tratta di un impegno che non mette in discussione le attività regolate di trasporto, stoccaggio e rigassificazione, che verranno affiancate da quelle legate alla transizione energetica, con le attività di trasporto e di gestione delle energie rinnovabili come biometano e idrogeno, la realizzazione e la gestione di impianti nell’ambito della mobilità sostenibile e l’efficienza energetica.

Nuove azioni, quelle di Snam che si estendono anche al versante finanziario, con il Cda che ha deliberato di sottoporre al voto degli azionisti anche la proposta di eliminare dallo statuto l’autorizzazione assembleare per le operazioni di “cessione, conferimento, affitto, usufrutto e ogni altro atto di disposizione, anche nell’ambito di joint venture”. Lo stesso Cda propone anche di escludere dall’autorizzazione assembleare anche “l’assoggettamento a vincoli dell’azienda e dei rami d’azienda di rilevanza strategica che ineriscano ad attività relative al trasporto e al dispacciamento di gas”; si tratta secondo il Cda di un’autorizzazione che “non risulta in linea con gli assetti di governance di società quotate comparabili, che riservano tali decisioni all’organo di amministrazione”.

Un altro grande passo che Snam fa nel segno più complessivo della transizione energetica, mettendo a disposizione la sua grande esperienza di gestione di impianti a rete.

La Redazione di Ecquologia

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