La prima “Hydrogen Valley” d’Italia

Grazie ad una partnership tra Trenord e FNM, dal 2023, i circa 50 milioni di passeggeri all’anno che percorrono in treno la linea Brescia-Iseo-Edolo potranno finalmente viaggiare su nuovi convogli alimenti ad energia pulita. Entro 3 anni, infatti, saranno operativi 6 treni ad idrogeno, mentre altri 8 arriveranno nei successivi 3 anni, a coronare la prima “Hydrogen Valley” d’Italia.

Entro il 2026, quindi, i 100 chilometri di strada ferrata che si arrampicano per la Valle Camonica non saranno più cavalcati dall’ormai obsoleta flotta di treni alimentati a gasolio, per la gioia dei polmoni degli abitanti sulla sponda bresciana del lago d’Iseo. La scelta di questa linea ferroviaria è stata determinata dalla presenza di un centinaio di centrali idroelettriche sul territorio, alcune delle quali si trovano nei pressi della ferrovia.

L’annuncio da parte delle due società è stato comunicato alla fine di novembre, e per rendere la Valla Camonica sempre più verde, è previsto un investimento tra i 250 e i 300 milioni di euro, che serviranno a realizzare treni, centrali ad idrogeno e per l’ammodernamento delle infrastrutture. La società che gestisce FNM, FNMA Autoservizi, si è dichiarata intenzionata anche alla sostituzione dei 40 mezzi per il trasporto pubblico locale con autobus ad idrogeno, entro il 2025.

I treni saranno realizzati da Alstom Italia, e sulla base del modello Donizetti di Trenord. Alstom è una società che ha già dato impulso alla mobilità ecologica in Germania, realizzando treni ad idrogeno in Bassa Sassonia.
Ad Iseo, invece, sarà costruita una centrale ad idrogeno nell’attuale deposito per il rifornimento dei treni a gasolio. Produrrà 800 chilogrammi d’idrogeno al giorno, per alimentare la prima flotta di 6 treni, e sarà successivamente necessario costruire almeno un altro impianto al fine di generare 2000 chilogrammi al giorno di idrogeno, per nutrire gli altri 8 treni.

I treni avranno un design innovativo, saranno realizzati con materiali riciclabili al 95 per cento, garantendo le stesse performance di quelli a gasolio, ma consumando poco e senza rilasciare emissioni tossiche nell’atmosfera.

L’impegno prevede un investimento inziale di 160 milioni, ma per l’intero progetto di conversione anche degli autobus ne serviranno almeno 300. Per reperire i fondi, FNM e Trenord hanno assicurato d’essere già entrati in contatto con il Ministero dei Trasporti e dello Sviluppo Economico, anche al fine di poter aver accesso al Recovery Fund ed ai fondi per il sostegno dell’Industria 4.0.

E fu così che, su e giù per la Valle Camonica, dopo un secolo fumoso e grigio, si potrà viaggiare con la coscienza pulita.

Fonte: Bresciaoggi

Redazione

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