Il primo impianto algovoltaico in Italia

ENEA, in collaborazione con Enel Green Power, ha realizzato il primo impianto algovoltaico in Italia, in grado di abbinare energia elettrica da fotovoltaico con la produzione di microalghe per uso alimentare, cosmetico e farmaceutico. L’impianto algovoltaico, appena completato presso il Centro Ricerche ENEA di Portici (Napoli), consente una produzione annua di circa 30 chilogrammi di alghe essiccate a fronte di una superficie dei moduli di 40 mq e una potenza di 7 kWp (kilowatt picco).

Aggiornamento: in calce all’articolo un commento dubbioso su questo progetto da parte dell’Ing. Giuseppe Quaranta del comitato scientifico di Ecofuturo Festival*

L’impianto algovoltaico di Portici permette di coltivare microalghe a elevato valore commerciale – da 100 a 600 €/kg per uso farmaceutico o cosmetico. Il tutto grazie a un sistema di coltura completamente automatizzato e integrato con l’impianto fotovoltaico.

Carmine Cancro, ricercatore del laboratorio ENEA di Smart grid e reti energetiche presso il Centro Ricerche di Portici

“I vantaggi dell’approccio adottato sono molteplici. Innanzitutto le alghe consentono di sfruttare l’energia proveniente dal sole meglio delle colture tradizionali poiché hanno una maggiore efficienza fotosintetica. Inoltre, hanno elevato valore ambientale in quanto consumano anidride carbonica trasformandola in biomassa tramite fotosintesi e rilasciando ossigeno puro in atmosfera. Non ultimi gli aspetti pratici, come il fatto che la soluzione tecnologica sviluppata ben si presta anche a interventi di ‘retrofit’ di impianti fotovoltaici esistenti”.

Come funziona

In sintesi, le microalghe crescono in una soluzione acquosa che scorre all’interno di fotobioreattori, tubi trasparenti in vetro non esposti direttamente al Sole, ma collocati sotto i moduli fotovoltaici, organizzati in due schiere verticali parallele e collegati tra loro in modo da creare una serpentina continua in cui circola il fluido. Grazie alla fotosintesi innescata dall’energia solare e al conseguente assorbimento dell’anidride carbonica, le microalghe crescono all’interno della soluzione fino a quando non raggiungono una densità e uno stato di maturazione tale da poter essere raccolte, attraverso una potente centrifuga che le separa dall’acqua.

algovoltaico

Il team

L’innovazione è stata realizzata da un team interdisciplinare di tecnici specializzati nel campo delle microalghe, da ricercatori ENEA con competenze specifiche nella realizzazione di sistemi solari per la ricerca – tra questi Alessandra Scognamiglio, esperta di fotovoltaico integrato,  Paola Delli Veneri, specializzata in dispositivi fotovoltaici avanzati e Carmine Cancro – e da un team di tecnici di Enel Green Power. Quest’ultimo si è occupato della progettazione dell’impianto fotovoltaico e contribuirà alla valutazione delle prestazioni e della scalabilità dell’applicazione integrata su impianti di grandi dimensioni.

Il layout di integrazione dell’impianto microalgale potrà assicurare i migliori risultati in termini di resa produttiva, sulla base delle specifiche di progetto dell’impianto fotovoltaico, sistema fisso con moduli mono e bifacciali. La sperimentazione è stata avviata nel mese di settembre, in collaborazione con il Dipartimento di Agraria dell’Università di Napoli Federico II. 

algovoltaico

*L’analisi dell’Ing. Giuseppe Quaranta

30 kg/anno di biomassa c.d. secca (nel loro caso non avranno una produzione giornaliera superiore agli 0,5 gr/litro) richiederebbe 60.000 litri di coltura algale, che, con i fotobioreattori tubolari come da foto, si dimostreranno puramente teorici. Ma la notizia, purtroppo per loro, fuori dalla più fervida immaginazione, è il valore di vendita della Spirulina pura.

Il valore commerciale delle microalghe o cianobatteri per uso nutraceutico, ovvero alimentare umano o farmaceutico/cosmetico, deve confrontarsi con il valore commerciale delle enormi produzioni in Mongolia per Euro 25~30 al kg e assolutamente non di Euro 100~600 al kg.
Un’altra fanfaronata, come direbbe Camilleri, è la “raccolta attraverso una potente centrifuga che le separa dall’acqua”…. Chi spiegherà al team che in questo modo avranno un fango algale buono solo per i digestori?

La battuta migliore è comunque quella sulla illuminazione: faccio presente ad Enea e Enel Green Power che tutti gli studi più recenti confermano la necessità di illuminazione artificiale.

Nelle foto l’Impianto algovoltaico presso il Centro Ricerche ENEA di Portici (Napoli), per la produzione di energia da fotovoltaico e microalghe @ ENEA

Per approfondire: Energia: ENEA presenta il primo impianto algovoltaico in Italia – Media

Leggi anche La coltura di microalghe e cianobatteri con luce artificiale (ecquologia.com)

Redazione

Articoli correlati