Dalla Cina con furore: BYD sbarca in Italia

Ecomobilità
Redazione
17 Ottobre 2023
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Autotorino, storico e prestigioso dealer italiano del settore automobilistico con una presenza diffusa in 5 regioni, ha recentemente consolidato la sua alleanza con BYD (Build Your Dreams), colosso cinese dell’industria automobilistica e delle energie rinnovabili.

Il primo “Pioneer store” è stato inaugurato a fine luglio Milano in piazza Duomo. Il colosso cinese punta per il nostro mercato su quattro modelli: il suv compatto Atto3 e la berlina di lusso Han, a cui sono affiancati la compatta Dolphin e la berlina sportiva di segmento D Seal (diretta avversaria di Tesla Model 3).

Nel 2022, Autotorino ha venduto 54.700 automobili nuove ed usate, generando un impressionante fatturato di 1,6 miliardi di euro e impiegando oltre 2.000 collaboratori. Una storia di successo, sempre pronta a scommettere su segmenti di nicchia, come i fuoristrada e i SUV, nonché sull’importazione di vetture orientali, sin dagli anni ’80.

L’impulso di questa nuova sfida è attribuibile a Plinio Vanini, imprenditore lungimirante e presidente del Gruppo Autotorino, che ha deciso di collaborare con BYD, nonostante che il mercato delle auto elettriche in Italia rappresenti solo il 3,7% del totale (dati 2022), anche se in crescita.

Per Vanini l’elettrificazione non è una sfida, ma un orizzonte concreto. E gli investimenti dei produttori e il crescente numero di veicoli completamente elettrici nel mercato europeo (15%) dimostrano la validità di questa affermazione. BYD, in particolare, è riconosciuto come uno dei principali produttori di veicoli elettrici al mondo, con una presenza che copre tutta la filiera dell’energia pulita.

Quando si tratta di confrontare BYD con produttori come Tesla, Vanini sottolinea che BYD va oltre la produzione automobilistica tradizionale. È un pioniere negli ecosistemi energetici a emissioni zero, con prodotti che spaziano dalla generazione all’utilizzo dell’energia pulita, applicati in diversi settori. La loro ricerca e sviluppo indipendente li ha portati ad essere leader in molte tecnologie legate ai veicoli a nuova energia, inclusi batterie, motori e sistemi elettronici di controllo.

Nonostante l’impegno nell’elettrificazione, Vanini sottolinea la necessità di un approccio di neutralità tecnologica verso il futuro della mobilità. Questo significa considerare alternative come i biocarburanti e l’idrogeno, e rimanere aperti alle future innovazioni tecnologiche.

BYD si avvicina a Tesla nelle vendite di veicoli elettrici

BYD è in procinto di superare Tesla per il numero di veicoli elettrici venduti, con un divario stimato di poco più di 3.000 unità, possibilmente entro la fine del prossimo quadrimestre. Le ragioni di questo successo includono un mix di prodotti più diversificato, una leadership nel segmento PHEV (ibridi plug-in), e l’espansione nei mercati esteri.

BYD ha mantenuto una forte presenza nel mercato cinese, superando anche Volkswagen nelle vendite durante il primo quadrimestre del 2023, dimostrando un cambiamento significativo nel panorama dell’industria automobilistica. Tuttavia, l’azienda ha ora l’obiettivo di espandersi nei mercati esteri e mira a raddoppiare le vendite fuori dalla Cina nel 2024, con modelli EV competitivi.

Il vantaggio competitivo di BYD risiede nell’integrazione verticale dell’azienda, che produce le proprie batterie elettriche, consentendole di assemblare veicoli elettrici di alta qualità a costi inferiori rispetto ai concorrenti che dipendono da fornitori esterni per le batterie.

Mentre il mercato americano rimane sfidante per BYD, il mercato europeo è diventato un obiettivo prioritario, con l’azienda che punta a conquistarlo offrendo modelli a basso costo.

Una strategia che preoccupa la Commissione europea che ha avviato un’indagine sulla concorrenza cinese per proteggere le case automobilistiche europee da sussidi statali e influenze politiche cinesi sull’industria.

L’espansione dei produttori di veicoli elettrici cinesi nei mercati internazionali è tuttavia una tendenza in crescita e rappresenta una sfida per l’industria europea e americana. È chiaro che saranno necessarie iniziative proattive, sia dal lato dell’offerta che della domanda, per conciliare la transizione ecologica con la competitività del settore automobilistico.